E&M

2009/6

Come viaggio di nozze avevo scelto la Toscana. Il soggiorno a Siena lo avevo ingenuamente programmato per il 16 di agosto. All’hotel non c’era nessuno ad accoglierci. Solo verso le nove di sera arrivò il proprietario, di cattivo umore. Era il giorno del Palio e la sua contrada aveva perso. Per rifarmi decisi di partecipare al gioco. Optai per la Civetta solo perché rossonera: gli stessi colori del Milan. Fortuna volle che la Civetta vincesse il Palio del 1979, proprio quando il Milan conquistava la stella. La magia durò poco. Il Milan finì due volte in serie B, ma la Civetta non mi consolò. Il Milan conobbe una resurrezione che non rivedremo mai più, ma la Civetta era sempre latitante. Ad agosto di quest’anno, proprio quando il Milan, circuendo l’ingenuo Leonardo, si avviava decisamente verso il declino, la Civetta vinceva il Palio di agosto, un dipinto che raffigura tutto il corpo della Vergine perché assunta in cielo mentre l’altro Palio del 2 luglio, in onore della Madonna di Provenzano, ne ritrae solo il busto. Dopo la vittoria pensai al museo della mia contrada di adozione con i 36 trofei vinti, alla stalla dove il cavallo sorteggiato era stato custodito, alla chiesetta dove era stato benedetto prima della gara, alla fontana sotto la quale tutti i contradaioli vengono battezzati, rito a cui io stesso mi sono sottoposto.

Ogni contrada alimenta un suo “Fondo Palio”. Quanto costa vincere? I fantini sono professionisti che ricevono dalla contrada che li sceglie un ingaggio di base, indipendentemente dai risultati che otterranno. In più, ogni contrada offre al suo fantino un premio a vincere, che verrà pagato solo in caso di vittoria. A questo punto i fantini (spesso perfidi traditori, tanto che i senesi, delle persone di cui non fidarsi dicono che sono dei “fantini del Palio”) interagiscono alla grande. Chi dispone di un bel cavallo (vengono estratti a sorte) e di un premio altissimo a vincere cerca di comprare i fantini meno favoriti. Se un collega ha pescato un cavallo debole e la contrada gli ha promesso un modesto premio a vincere, accetta dal fantino che punta alla vittoria una somma che viene tra loro pattuita in gran segreto. Nessuno come un fantino è specialista nel calcolo delle probabilità: trecento euro piuttosto probabili valgono di più di mille improbabili? Nessuno saprà mai nulla di queste trattative. Neppure i fantini conoscono tutto, figurarsi i contradaioli. La grande abilità del fantino è quella di stringere un accordo addirittura con il fantino della contrada nemica. Quando si scende in campo gli accordi sottobanco sono già avvenuti. Durante le mosse che preludono alla partenza, quando un anno di attese si brucia in mille metri di corsa, è solo il momento di qualche rifinitura. Resta però sempre l’imprevisto; come un cavallo “scosso” (cioè senza fantino) che vince il Palio. In questo caso, al cavallo tocca il posto d’onore alla cena di gala dei vincitori. Il Palio non sembra rientrare nei manuali di strategia aziendale. Ma alcuni dirigenti bancari americani, all’uscita dal carcere, avrebbero ancora un futuro come fantini del Palio di Siena.

Ogni contrada conta i trofei vinti in tutta la sua storia. Ma soprattutto evita la cuffia della nonna, nomignolo che si fa beffe della contrada che da più tempo non vince il Palio. Il record spetta al Leocorno, proprio la nostra contrada nemica: 72 anni senza vittorie. Finalmente la Civetta, dopo quattro anni di purgatorio, si è liberata di questo disonore. La cuffia, adesso tocca alla Lupa.