Articolo 3

Corona
26/02/2020 Stefano Basaglia

Come cambia il lavoro ai tempi del coronavirus

Il Coronavirus (COVID-19) sta avendo due impatti rilevanti sull’organizzazione del lavoro. Il primo riguarda i cosiddetti open space, ossia uffici aperti con o senza postazione fissa per i lavoratori, progettati per ridurre i costi relativi agli spazi fisici e per favorire l’interazione tra le persone e lo scambio di informazioni[1]. Il layout di questi uffici favorisce, però, anche il contagio e, quindi, la proliferazione delle malattie. Questo vale per il Coronavirus, ma ovviamente anche per la normale influenza stagionale. Le aziende, quindi, per sopperire a questo problema sono state ...

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16/02/2020 Zenia Simonella

Diversity management: applicare con cura

Il 4 febbraio 2020 il New York Times pubblica un articolo [1] sul caso dell’azienda Prada che – nel 2018 – era stata accusata di aver prodotto pubblicità razziste che erano state affisse nella città di New York e poi rimosse a seguito delle critiche. Dopo una lunga indagine della New York City Commission on Human Rights, si è raggiunto un patto formale tale per cui l’azienda avrebbe adottato alcune misure sul tema della diversità e dell’inclusione: si sarebbe impegnata, dal punto di vista finanziario e occupazionale, a sostenere le minoranze etniche, avrebbe accettato un monitoraggio ...

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22/01/2020 Simona Cuomo

L’uguaglianza di genere nel mondo delle professioni

Nonostante l’acceso dibattito pubblico e scientifico sulla questione dell’uguaglianza di genere nella società e nel mercato del lavoro, è sempre importante chiedersi se questa diffusa «sensibilità» si stia effettivamente traducendo in risultati concreti. Secondo il Global Gender Gap Report 2020 del World Economic Forum (WEF) [1], l’Italia, che nel 2018 aveva registrato un miglioramento significativo rispetto al 2017, passando dall’82° al 70° posto, nel 2019 è scivolata al 76° su un totale di 153 Paesi. Se il risultato positivo del 2018 era dovuto alla crescita all’interno dell’area ...

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23/12/2019 Stefano Basaglia

Prima le idee indipendentemente dal genere

Lo scorso 11 dicembre Marta Cartabia è stata eletta presidente della Corte Costituzionale italiana. Durante la conferenza stampa che si è svolta a valle della sua elezione ha affermato esplicitamente che il suo essere donna «non è stato un elemento secondario», che la sua elezione rappresenta un «passaggio storico», che ha «rotto il vetro di cristallo» e che le sue colleghe le hanno detto «la tua elezione è la nostra elezione»[1]. I media e gli esponenti politici, di destra e di sinistra, conservatori e progressisti, hanno festeggiato, all’unisono, l’elezione della prima presidente ...

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25/11/2019 Zenia Simonella

Obesità: lo stigma diventa deumanizzazione

Circa un mese fa, l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica ha indetto l’obesity day (https://www.obesityday.org/) e, nella conferenza organizzata a Roma per quell’occasione, è stata presentata la «Carta dei diritti e dei doveri della persona con obesità». L’incipit della Carta è: «I diritti delle persone con obesità sono gli stessi diritti umani e sociali (di quelli) delle persone senza obesità». Perché si è sentita la necessità di scrivere una «Carta dei diritti e dei doveri della persona con obesità»? I principali obiettivi dei promotori sono stati: sensibilizzare ...

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13/11/2019 Simona Cuomo

Perché la vecchiaia è più difficile per le donne

«Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire». Anna Magnani La longevità, considerata un fenomeno positivo a livello individuale, sta diventando un aspetto critico a livello collettivo, sia nella società che nel mondo del lavoro. L’ageismo è una forma di pregiudizio e svalorizzazione ai danni di un individuo, in ragione della sua età; in particolare verso le persone anziane (1). In virtù di questo pregiudizio, nel 2020 avere più di 45 anni nelle imprese italiane può rappresentare uno stigma e quindi una fonte di discriminazione. Gli ...

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22/10/2019 Stefano Basaglia

L’inclusione LGBT oltre le città enclavi e le grandi aziende

Un recente convegno dedicato all’inclusione LGBT realizzato dall’Università di Bergamo in collaborazione con Parks - Liberi e Uguali e la compagnia del Teatro dell’Oppresso In Ca’Pacis TdO ci offre lo spunto per riflettere su due aspetti legati alla gestione della diversità nelle imprese italiane. Un primo aspetto riguarda il fatto che ancora oggi, a più di quattro anni dall’approvazione delle unioni civili, l’inclusione LGBT riguardi una minoranza di imprese, prevalentemente di grandi dimensioni, con una prospettiva globale. A questo proposito è importante citare il caso di due ...

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25/09/2019 Zenia Simonella

Lo spettro del «generazionalismo»

Generazioni in azienda: il tema è entrato a pieno titolo nell’agenda dei media e, ovviamente, delle organizzazioni. Ricercatori, consulenti, guru, giornalisti s’interrogano su come gestire e far convivere le diverse generazioni a lavoro. Chi sono e che cosa desiderano i membri delle varie generazioni? What Do Millennials Want at Work? titola il blog del 20 agosto 2019 di Great Place To Work. Reality Bites Back: To Really Get Gen Z, Look at the Parents sostiene il giornalista di Bloomberg in un recente articolo. «Generazione della ricostruzione» (1928-1945), «Baby boomers» (1946-1964), ...

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17/07/2019 Simona Cuomo

Più donne nei CdA: perché per le altre non è cambiato niente?

È tempo di bilanci per la legge Golfo-Mosca (lex 120/2011) che ha introdotto le quote di genere nei CdA delle società quotate e a controllo pubblico stabilendo che almeno un terzo dei componenti degli organi sociali debba appartenere al genere meno rappresentato. Il dispositivo di legge ha riguardato i tre rinnovi dei CdA successivi all’agosto 2012 (un periodo solitamente pari a nove anni) e a fine 2018 ha cessato di essere attiva per 34 società quotate. Numerose monitoraggi e statistiche ne evidenziano gli  indubbi effetti positivi. In primo luogo la percentuale di donne consigliere è ...

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27/06/2019 Stefano Basaglia

La prima volta fu rivolta e ora che fare?

Il 28 giugno 2019 si celebra il cinquantenario dalla cosiddetta rivolta di Stonewall che segna l’inizio del movimento di liberazione omosessuale «moderno»[1]. Anche se la prima manifestazione omosessuale italiana pubblica fu quella contro il congresso di psichiatria sulle devianze sessuali del 5 aprile 1972. La manifestazione fu organizzata dal Fuori! di Torino, guidato da Angelo Pezzana. A cinquant’anni dal 1969 e a quarantasette anni dal 1972, si svolgono in Italia, da maggio a settembre, ben 40 parate (erano 28 nel 2018 e 5 nel 2013) dell’orgoglio LGBTI (Lesbico, Gay, Bisessuale, Transessuale, ...