Articolo 3

Le diverse facce della flessibilità
Con il termine gig economy (in italiano «economia dei lavoretti») si intende un modello economico che si basa su prestazioni lavorative temporanee, di solito mediate da piattaforme digitali. Il tema sta diventando sempre più importante a livello politico tanto che la Commissione occupazione del Parlamento europeo se n’è già occupata con il fine di garantire maggiori tutele a questi lavoratori. Anche la stampa italiana ha iniziato a discutere del tema soprattutto da quest’anno (Figura 1); mentre la stampa in lingua inglese ne dibatte da più tempo (Figura 2). Figura 1: articoli in lingua ...

Segregazione al lavoro: quando gli uomini sono minoranza
96 per cento, 77 per cento e 63 per cento. Tre percentuali che rappresentano il peso delle donne insegnanti, rispettivamente, nella scuola elementare, media inferiore e media superiore in Italia. Il fenomeno non è recente e un tale livello di segregazione di genere avrebbe dovuto spingere il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica (MIUR) – il datore di lavoro della maggioranza degli insegnanti in Italia – a mettere in atto piani, programmi e azioni tesi a risolvere questo problema. Sul sito del Ministero non c’è nessuna traccia di questi piani, programmi ...

È l'ora dei giocattoli gender neutral
Le radici del Gender Gap, il divario tra i generi in merito all’accesso e alla distribuzione delle risorse e delle opportunità (culturali, sociali, economiche, politiche), sono radicate negli stereotipi di genere di cui la cultura si nutre (Ceci e Williams 2011; Watt e Eccles 2008; Bombelli e Raffaglio 2008). Il tasso di partecipazione delle donne al mercato del lavoro, la scarsa presenza di donne nella sfera pubblica e nelle posizioni di vertice in ambito manageriale, politico ed economico così come nelle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria , matematica), il pay gap, sono i ...

Oltre il collocamento obbligatorio
Negli ultimi tempi la questione della disabilità sta acquisendo importanza e visibilità nell’opinione pubblica: si pensi al recente disability pride del 15 luglio e più in generale all’esposizione quasi giornaliera di sportivi e influencer per sensibilizzare il pubblico. Questa emersione del tema pone alcune domande sullo stato dell’arte della disabilità, soprattutto nel mercato del lavoro, un ambito nel quale la situazione sta cambiando, anche se lentamente (la percentuale di disabili tra 45 e 64 anni occupata è di circa il 18 per cento). Ne discuto brevemente con Daniele Regolo ...

L’orgoglio contro lo stigma
Tra maggio e luglio, l’Onda arcobaleno delle marce per l’orgoglio omosessuale ha attraversato un’Italia solcata dal vento nero del conservatorismo e che, come ha osservato Ezio Mauro sulla Repubblica del 26 giugno 2018, «sta assumendo il politicamente scorretto come abitudine d’uso». In 28 città italiane (erano cinque nel 2013), una comunità di cittadini e lavoratori LGBT e simpatizzanti ha marciato, non in giacca e cravatta perché, come ha scritto un attivista in un post sul social network Facebook «non siamo ad un funerale», per combattere contro lo stigma e le discriminazioni ...

Pay gap, ha ancora senso parlarne?
Il pay gap, il divario negli stipendi percepiti da uomini e donne a parità di posizione di lavoro, è diventato un emblema mediatico nell’ambito del discorso pubblico sulle disuguaglianze di genere. Molte e differenti percentuali per quantificare il fenomeno, a partire da differenti statistiche (da Istat a Eurostat, a Banca d’Italia a Isfol ecc,) sono state pubblicate negli anni, spesso con toni enfatici, sovente in occasione dell’8 marzo. Ma quando si pubblicano con ricorrenza dati spesso contrastanti, i dati si normalizzano e la questione assume un valore prevalentemente emotivo. La Pubblicità ...

Riappropriarsi del tempo libero
Il Corriere della Sera ha pubblicato recentemente una notizia sull’iniziativa di tre aziende – Corona, Discovery Channel, Microsoft – che hanno promosso un «tempo libero remunerato». Come descrive l’articolo, le tre aziende «pagheranno» 500 dipendenti per staccare la spina. Qualche ora d’aria sotto alle torri in piazza Gae Aulenti, dal tramonto a sera. Tutto sarà concesso: passeggiare, fare yoga, leggere, godersi un massaggio tra le fontane e i grattacieli o bersi un aperitivo con tanto di concerto dal vivo (tutto offerto). Una sorta di flash mob con inno all’happy hour intesa ...

Siamo sempre lì: alle donne la cura dei figli e la cucina, agli uomini la protezione
In queste settimane, Google sta facendo una campagna promuovendo la propria iniziativa Grow with Google – New skills. New opportunities. Nell’ambito di questa campagna ha acquistato gli spazi pubblicitari (due pagine accostate l’una all’altra), tra gli altri, del settimanale The Economist. Nella pubblicità del 7 aprile sulla pagina di sinistra c’era una fotografia con una mamma e i suoi due bambini; sulla pagina di destra questa frase: «Now it’s easier to find work that’s compatible with my life as a mum». Nella pubblicità del 14 aprile, nella foto di sinistra erano rappresentati ...

Il paradosso della meritocrazia
Il rapporto sul Gender Gap del World Economic Forum rileva che «nessun Paese al mondo è ancora riuscito a eliminare il divario di genere» (Hausmann, Tyson e Zahidi 2006). Secondo EUROSTAT, nel 2011, nell’Unione Europea a 28 il tasso di occupazione delle persone con disabilità era del 47,3 per cento e la percentuale si abbassava a 38,1 se ci riferiamo a persone che hanno una limitazione dovuta a LHPA (Longstanding Health Problem and/or a Basic Activity Difficulty). Nonostante questi e altri dati testimonino una maggiore difficoltà per alcune categorie sociali all’accesso al mercato del ...

Per una nuova idea di gestione della diversità
Abbiamo deciso di chiamare questo spazio dedicato alla gestione della diversità nelle organizzazioni Articolo 3 in onore dell’omonimo articolo della Costituzione della Repubblica Italiana. Abbiamo scelto questo nome per tre ragioni. La gestione della diversità, o forse sarebbe meglio dire «delle differenze», è stata giustificata, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, dalla retorica del profitto, ossia dal fatto che bisognasse adottare un insieme di politiche/pratiche per la gestione della diversità perché conveniva. Questa retorica era una diretta emanazione del Reaganismo ...