Articolo 3

L’orgoglio contro lo stigma
Tra maggio e luglio, l’Onda arcobaleno delle marce per l’orgoglio omosessuale ha attraversato un’Italia solcata dal vento nero del conservatorismo e che, come ha osservato Ezio Mauro sulla Repubblica del 26 giugno 2018, «sta assumendo il politicamente scorretto come abitudine d’uso». In 28 città italiane (erano cinque nel 2013), una comunità di cittadini e lavoratori LGBT e simpatizzanti ha marciato, non in giacca e cravatta perché, come ha scritto un attivista in un post sul social network Facebook «non siamo ad un funerale», per combattere contro lo stigma e le discriminazioni ...

Pay gap, ha ancora senso parlarne?
Il pay gap, il divario negli stipendi percepiti da uomini e donne a parità di posizione di lavoro, è diventato un emblema mediatico nell’ambito del discorso pubblico sulle disuguaglianze di genere. Molte e differenti percentuali per quantificare il fenomeno, a partire da differenti statistiche (da Istat a Eurostat, a Banca d’Italia a Isfol ecc,) sono state pubblicate negli anni, spesso con toni enfatici, sovente in occasione dell’8 marzo. Ma quando si pubblicano con ricorrenza dati spesso contrastanti, i dati si normalizzano e la questione assume un valore prevalentemente emotivo. La Pubblicità ...

Riappropriarsi del tempo libero
Il Corriere della Sera ha pubblicato recentemente una notizia sull’iniziativa di tre aziende – Corona, Discovery Channel, Microsoft – che hanno promosso un «tempo libero remunerato». Come descrive l’articolo, le tre aziende «pagheranno» 500 dipendenti per staccare la spina. Qualche ora d’aria sotto alle torri in piazza Gae Aulenti, dal tramonto a sera. Tutto sarà concesso: passeggiare, fare yoga, leggere, godersi un massaggio tra le fontane e i grattacieli o bersi un aperitivo con tanto di concerto dal vivo (tutto offerto). Una sorta di flash mob con inno all’happy hour intesa ...

Siamo sempre lì: alle donne la cura dei figli e la cucina, agli uomini la protezione
In queste settimane, Google sta facendo una campagna promuovendo la propria iniziativa Grow with Google – New skills. New opportunities. Nell’ambito di questa campagna ha acquistato gli spazi pubblicitari (due pagine accostate l’una all’altra), tra gli altri, del settimanale The Economist. Nella pubblicità del 7 aprile sulla pagina di sinistra c’era una fotografia con una mamma e i suoi due bambini; sulla pagina di destra questa frase: «Now it’s easier to find work that’s compatible with my life as a mum». Nella pubblicità del 14 aprile, nella foto di sinistra erano rappresentati ...

Il paradosso della meritocrazia
Il rapporto sul Gender Gap del World Economic Forum rileva che «nessun Paese al mondo è ancora riuscito a eliminare il divario di genere» (Hausmann, Tyson e Zahidi 2006). Secondo EUROSTAT, nel 2011, nell’Unione Europea a 28 il tasso di occupazione delle persone con disabilità era del 47,3 per cento e la percentuale si abbassava a 38,1 se ci riferiamo a persone che hanno una limitazione dovuta a LHPA (Longstanding Health Problem and/or a Basic Activity Difficulty). Nonostante questi e altri dati testimonino una maggiore difficoltà per alcune categorie sociali all’accesso al mercato del ...

Per una nuova idea di gestione della diversità
Abbiamo deciso di chiamare questo spazio dedicato alla gestione della diversità nelle organizzazioni Articolo 3 in onore dell’omonimo articolo della Costituzione della Repubblica Italiana. Abbiamo scelto questo nome per tre ragioni. La gestione della diversità, o forse sarebbe meglio dire «delle differenze», è stata giustificata, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, dalla retorica del profitto, ossia dal fatto che bisognasse adottare un insieme di politiche/pratiche per la gestione della diversità perché conveniva. Questa retorica era una diretta emanazione del Reaganismo ...

Facciamo il punto
All’inizio del nuovo anno siamo soliti fare il punto sui temi che abbiamo trattato nel nostro blog sul diversity management: si tratta di uno spazio nel quale discutere di alcune questioni che ruotano attorno alla gestione delle diversità nelle organizzazioni e più in particolare al modo in cui si declinano le identità, visibili e non visibili, messe a confronto con diverse situazioni della vita organizzativa. Nel trattare il tema dell’identità, abbiamo approfondito sia questioni ormai classiche, sia questioni nuove alle quali le imprese devono far fronte, non sempre provviste di strumenti ...

Si comincia fin da piccoli
Sulla pagina di Economia & management Plus abbiamo letto qualche giorno fa che «gli uomini con meno di 40 anni sono significativamente più sensibili dei loro colleghi più anziani rispetto a temi quali il congedo parentale e gli asili nido aziendali. Questa maggiore attenzione si registra sia tra gli uomini con figli sia tra quelli che non ne hanno, a dimostrazione del fatto che quello in atto è un vero e proprio cambiamento culturale. Nello specifico, i lavoratori maschi più giovani sembrano aver abbracciato un modello di condivisione paritaria delle responsabilità lavorative e genitoriali ...

Alla riscossa mamme che i fiumi della retorica sono in piena
Sabato 18 novembre 2017, sulla copertina di D, il supplemento del sabato del quotidiano La Repubblica, si leggeva questo titolo: Top management – Le mamme lo fanno meglio. Nell’articolo interno si raccontava di come le donne che diventano madri sviluppano delle abilità e delle competenze che le rendono migliori nello svolgere attività manageriali e, quindi, nell’agire la professione del manager. Da un punto di vista della gestione della diversità questo messaggio è sbagliato. L’obiettivo della gestione della diversità, infatti, dovrebbe essere quello di far emergere i conflitti basati ...

The Global Gender Gap Index: istruzioni per l’uso
È stato pubblicato da qualche giorno The Global Gender Gap Report del World Economic Forum, che, dal 2006, ci offre la possibilità di discutere del gender gap nei vari Paesi. Ma quando scorriamo il rapporto, o leggiamo frettolosamente una sintesi riportata da un giornale, dobbiamo stare attenti. Infatti, se leggiamo superficialmente il rapporto, potremmo essere colti da un sobbalzo: l’Italia risulta all’82esimo posto del Global Gender Gap Index (GGGP), dopo Paesi come il Vietnam, il Ghana, il Bangladesh. Come mai questa posizione? Per comprendere adeguatamente il rapporto, e quindi farsi ...