E&M

2022/4

Stefano Caselli

Il capitalismo del futuro: Stato e imprese in cerca d’autore

Negli ultimi due anni, la fragilità delle nostre imprese, dovuta alla loro frammentazione, a una bassa capitalizzazione e agli effetti della pandemia, è stata sorretta dalla mano pubblica. Ma la prospettiva sperimentata nel corso del 2022, prima di stagflazione e poi di inflazione, nonché di un ridisegno radicale delle catene produttive e distributive a livello internazionale, richiede una riflessione profonda che va ben oltre l’aiuto senza limiti dello Stato. A tal proposito, sono tre le sfide che le imprese italiane e la loro proprietà sono chiamate ad affrontare nel prossimo futuro: la sostenibilità, la grande dimensione, l’apertura al capitale. A livello di politica industriale, queste sfide devono trovare una sponda nello Stato. Quest’ultimo deve abbandonare il ruolo, troppe volte ricoperto, di imprenditore, per farsi azionista e promotore di scelte aziendali chiare: la crescita tramite M&A, l’investimento in innovazione, la capitalizzazione, la creazione di conglomerati, l’attrazione di holding capogruppo, il partenariato pubblico-privato, favorendo la crescita e agendo come moltiplicatore di risorse.

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