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L’infrastruttura del futuro? I car parking per la mobilità sostenibile
L’Italia vede nella sostenibilità e nelle infrastrutture la chiave per riavviare il processo di crescita economica, di cui si sono perse le tracce da oltre vent’anni. Le infrastrutture rilevanti sono tante, da quelle materiali tradizionali, come le strade e le ferrovie, a quelle materiali ma nuove, come i satelliti, fino a quelle immateriali, come il capitale umano e la coesione sociale. Parafrasando Jovanotti, «quando li cattura una definizione, il mondo è pronto a una nuova generazione». Se catturare l’attenzione degli investitori è altrettanto importante, perché limitarsi a guardare i satelliti in cielo, e non considerare la strada dove viviamo? Il dibattito associato alla promozione delle infrastrutture in Italia dovrebbe a nostro parere essere maggiormente collegata al tema localizzativo, dato che la maggior parte delle infrastrutture hanno una collocazione geografica ben precisa, e devono quindi essere funzionali alle situazioni locali.
Un’infrastruttura molto rilevante, ma a volte trascurata, è l’insieme degli strumenti, fisici e digitali, per la gestione del traffico nelle grandi città. Una parte rilevante del traffico, infatti, non deriva dagli spostamenti tra luoghi, ma dal tempo necessario per parcheggiare l’autoveicolo. Il problema è essenzialmente di condivisione dell’informazione in tempo reale: guidare da un posto all’altro nella speranza di trovare un posto libero è una soluzione molto inefficiente rispetto a consultare un elenco continuamente aggiornato di parcheggi liberi. Una soluzione, quest’ultima, che permetterebbe di risparmiare carburante, inquinare di meno e ridurre il rischio di incidenti.
Ma quale sistema organizzativo consente di migliorare la situazione? Quali le componenti essenziali della parking infrastructure? La letteratura evidenzia che le componenti rilevanti sono:
- la possibilità di dare informazioni ai viaggiatori sulla localizzazione, sui costi e sulle caratteristiche dei parcheggi in tempo reale;
- il monitoraggio intelligente delle infrazioni di parcheggio;
- la velocizzazione del processo di ricerca di un posto;
- la possibilità di prenotare un parcheggio e di essere guidati allo stesso tramite sistemi GPS;
- il pagamento della sosta tramite app.
Ma quali sono le condizioni che consentono di mettere a terra queste componenti rilevanti? A nostro parere sono la digitalizzazione, il network, la proprietà.
Una delle aree che attrae maggiori investimenti è quella nota come Internet of things. Nel real estate, in particolare nel settore della logistica, l’automazione consistente nel trasferimento immediato dei dati ai veicoli che devono depositare le merci sta rivoluzionando il layout degli immobili, efficientando il traffico e rendendo più rapide le consegne. Perché non creare un sistema simile per la gestione del traffico in una grande città? Perché non pensiamo all’Internet of cars? Ci sono esperienza internazionali in tal senso, da San Francisco alla Cina a Londra, che utilizzano varie tecnologie, spesso basate sull’Intelligenza Artificiale, che raggruppano:
- infrastrutture di sensori: si tratta di sensori presenti negli smartphone o sulle auto che trasmettono continuamente informazioni;
- infrastrutture di comunicazione: servono a trasmettere i dati raccolti tra le diverse componenti hardware (sensori, parchimetri, server centrale);
- infrastrutture di storage: svolgono il ruolo di consolidamento dei dati raccolti dai sensori per poter effettuare analisi. Sfruttando il cloud consentono anche un’analisi in tempo reale delle caratteristiche dell’area di riferimento;
- infrastrutture applicative: svolgono le analisi sui dati raccolti dall’infrastruttura di storage al fine di estrarre informazioni e renderle fruibili agli utenti, utilizzando spesso algoritmi di Machine Learning che riescono a prevedere i comportamenti degli utenti e quindi a governare la dinamica complessiva della ricerca del parcheggio;
- interfaccia utente: guida il conducente, fornisce informazioni e a seconda dei casi può anche prevedere la possibilità di prenotazione del posto libero.
1000 posti auto di proprietà di 1000 proprietari diversi non formano un network integrato, in quanto gestiti in maniera non coordinata. Come spesso accade nell’economia in formato O2O (online to offline), in cui i sistemi digitali consentono un utilizzo più efficiente dello stock di capitale (dagli appartamenti alle auto, ai posti in palestra), i vantaggi economici di un progetto sono legati alle economie di scala di domanda, e non di offerta, che si hanno quando numerosi utilizzatori fanno riferimento alla stessa piattaforma. Un network ampio consente di meglio assorbire i costi iniziali degli investimenti tecnologici, migliorare l’esperienza dell’utilizzatore che può usare lo stesso sistema per risolvere problemi su un’area più ampia, aumentare il valore del progetto complessivo.
Nel caso specifico dell’Italia, in molte grandi città esiste un network di posti auto con varie caratteristiche di proprietà pubblica. La centralizzazione della proprietà è un grande vantaggio per la collettività, perché consente a un operatore unico di progettare un utilizzo integrato dei vari posti come se si trattasse di un unico network. Per comprendere i vantaggi della proprietà unica è utile considerare gli sforzi che sono necessari in sistemi decentralizzati per rendere consapevoli gli utilizzatori in merito alla possibilità di utilizzo di un network di posti auto e per educarli in merito ai benefici dell’utilizzo. L’esperienza di Londra (progetto ParkRight) evidenzia che la conoscenza che si genera spontaneamente è molto bassa, e sono necessari due ulteriori elementi:
- la progettazione di una app facile da utilizzare e che fornisca in tempo reale le informazioni utili per la ricerca del parcheggio;
- una massiccia campagna di informazione che possa supportare l’iniziativa e chiarire a tutti i vantaggi individuali e complessivi associati al nuovo sistema.
Si tratta ovviamente di costi rilevanti, che non rientrano tecnicamente nella costruzione dell’infrastruttura in senso stretto, ma che sono necessari al fine di assicurare l’utilizzo della stessa da parte di un ampio pubblico.
Andrea Beltratti è Professore al Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi, dove insegna Economia del Mercato Mobiliare e Equity Portfolio Management, e Academic Director dell’Executive Master in Finance (EMF) di SDA Bocconi School of Management.
Alessia Bezzecchi è Associate Professor of Practice in Corporate Finance & Real Estate presso SDA Bocconi School of Management, dove è Program Director dell’Executive Master in Finance (EMF) e dell’Executive Program in Finanza Immobiliare e Real Estate (EPFIRE).
Diego Ferrari è responsabile Validazione Progetti, MM S.p.A.