E&M

2022/4

Marco Marrone

L’economia delle piattaforme e i paradossi del lavoro digitale

Molte delle virtù di cui le piattaforme digitali si fregiano – come la sostituzione del lavoro umano, la formalizzazione di economie informali, la definizione di forme flessibili e autonome di impiego o la democratizzazione del mercato e dell’impresa – non trovano riscontro nelle evidenze empiriche, ma anzi si intravedono tendenze di senso opposto. Per quanto l’economia di piattaforma appaia come una disruptive innovation , in realtà propone un regime lavorativo in cui è possibile rintracciare forme di sfruttamento – quali cottimo, sorveglianza continua e informalizzazione del lavoro – che da tempo caratterizzano lo scenario economico globale.               Quello che distingue le piattaforme dai passati modelli organizzativi è la produzione continua di dati che riescono a estrarre, processare e impiegare a loro beneficio a partire dai gesti che quotidianamente gli utenti compiono interagendo con le piattaforme. Più che scomparire, il lavoro sembra trasformarsi radicalmente sfuggendo così, il più delle volte, alle norme del regolatore.

L'ACCESSO A QUESTO CONTENUTO E' RISERVATO AGLI UTENTI ABBONATI PREMIUM

Sei abbonato? Esegui l'accesso oppure abbonati.