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L’abitudine è una seconda natura
A proposito dell’importanza del conoscere la natura della propria azienda
Quello che per questo proverbio latino vale per le persone, nella mia esperienza vale anche per le imprese. Solo che nelle imprese la chiamiamo cultura aziendale. La cultura di un’azienda è il suo DNA, il suo agire quotidiano e il modo in cui essa guarda al futuro. È il suo primo istinto. Non bisogna mai tradirlo. Beato è colui che vive secondo la propria natura, diceva Seneca. E beata è l’impresa che vive assecondando la propria cultura, si potrebbe aggiungere.
Ci sono aziende che hanno come primo pensiero la ricerca della qualità più alta. E ci sono aziende che hanno come primo pensiero la ricerca del costo più basso. Entrambe possono prosperare ed essere imprese eccellenti, perfino all’interno dello stesso mercato. Ma un’impresa brava a fare prodotti di qualità non dovrà mai cercare di fare prodotti a basso costo. E viceversa, un’impresa brava a fare prodotti di basso costo non dovrà mai cimentarsi nel tentativo di farne di alta qualità. La prima finirebbe per realizzare prodotti comunque troppo cari rimettendoci dei quattrini. E la seconda finirebbe per realizzare prodotti comunque non abbastanza di qualità, che sarebbe poi costretta a svendere.
Sembrano, e sono, riflessioni di comune buon senso. E dunque cose di questo tipo non dovrebbero accadere. Eppure accadono. Specialmente la prima: il tentativo di fare prodotti a basso costo da parte di un’impresa specializzata in prodotti di alta qualità. Come mai? La ragione è sempre la stessa: il pensare che prodotti meno cari si vendano più facilmente, e che si possa dunque «allargare» il mercato. Ma non esistono prodotti facili da vendere. Esistono prodotti giusti per certi clienti, in certi mercati. E bisogna saperli fare, seguendo la propria natura. Non possiamo essere due persone diverse, e non possiamo essere due imprese diverse. Questo ci dice il proverbio.