E&M

2019/4

Paolo Magri Alberto Belladonna

Sullo scacchiere globale i giochi sono aperti

Da oltre un decennio il fulcro produttivo mondiale si è spostato verso Oriente. La macro-regione India, Cina e Sud-Est asiatico genera ormai il 34 per cento del PIL mondiale e partecipa a oltre il 20 per cento degli scambi commerciali, la maggior parte dei quali attraverso collegamenti marittimi. Crescita favorita anche dall’attenzione nei confronti delle infrastrutture: l’Asia è infatti la regione che investe di più in infrastrutture, con una spesa media per Paese superiore al 4 per cento del PIL, quasi il doppio rispetto all’Europa e quattro volte quella degli Stati Uniti. Al centro di queste dinamiche c’è indubbiamente la Cina. Una strategia avviata timidamente intorno alla fine degli anni Novanta con la cosiddetta go out policy e che si è andata sempre più strutturando soprattutto a partire dal 2013, con l’avvio della Belt & Road Initiative (BRI).

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