E&M

2019/4

Xenia Chiaramonte

TAV: l’opera che non c’è

Quella dell’alta velocità non è stata la prima grande opera che ha interessato il territorio valsusino: c’era stata «l’autostrada ecologica», l’elettrodotto, infine l’alta velocità. Inizialmente, l’opposizione guidata dal Comitato Habitat a una «concezione del territorio come risorsa passiva» era stata fiacca, ma ero servita a risvegliare la popolazione. Il messaggio dei No TAV è chiaro e sintetizzato in «quattro no», a cui il movimento antagonista propone l’ammodernamento della linea esistente. Sulla TAV persistono inoltre dubbi di natura economica in quanto l’Italia sarebbe tenuta a corrispondere una somma relativa ai 2/3 della tratta internazionale dell’opera, anche se solo 1/3 della stessa attraverserebbe il suolo italiano.#Infine, la criminalizzazione del movimento antagonista da parte dello Stato solleva più di un dubbio sulla correttezza dell’azione penale. 

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