E&M
2015/5
Indice
Editoriale
Dossier: istituzioni culturali, venti di riforma
La riforma e i misteri. Sul destino dei musei statali in Italia
Identità culturale e crescita di una città. Intervista a Piero Fassino, sindaco di Torino
Cultural factory fra iconicità e management: un benchmarking europeo
Festival in cerca di (diritto d’) autore
La variabile fiscale nella gestione dei progetti artistico-culturali
Moneta, finanza e regole
Euroscenari
Il Diversity Management
Imprenditori & imprese
Fotogrammi
Letti per me
Focus forum
La gestione del patrimonio immobiliare pubblico. Un’analisi critica delle prospettive in Italia
Articolo
La debancarizzazione proseguirà
Recessione e post-recessione: gli effetti della grande tempesta sui comportamenti del consumatore
Supply chain legittime e illegittime nella moda high-end: uno studio esplorativo
Alla scoperta dei misteri del mondo
I romanzi storici aiutano a esplorare territori ed epoche magari poco noti. Ma anche gli spesso disprezzati libri new age offrono, in una chiave diversa, pillole di saggezza sul presente e sulla nostra evoluzione.
Testo raccolto da Walter Mariotti.
Si dice spesso: “Viaggiando molto ho il tempo di leggere molto”. In realtà, è una frase fatta, non è quasi mai vero. Io preferivo leggere alla sera ma da quando c’è l’ipad devo rispondere alle mail e quindi per leggere mi devo sforzare di trovare ritagli di tempo, spazi impensati, triangolature. Per niente facile. E questo è un problema.
Detto questo, sono un lettore onnivoro e rabdomantico, anche se forse i libri di storia restano al vertice del mio interesse. La storia romanzata in particolare. È così da quando ero bambino e non è cambiato il mio modo di leggerli né di desiderarli. Però sull’espressione “storia romanzata” occorre intendersi.
Sto partendo per la Namibia, un viaggio di lavoro che sarà anche un po’ vacanza. Devo portare un bagaglio leggero ma non sono riuscito a lasciare a casa Se ovviamente mi piace l’Alexandre Dumas dei Tre moschettieri e La maschera di ferro, il mio modello perfetto è Massimo Valerio Manfredi, che è anche un amico da molti anni. Trovo il suo Alexandros insuperabile, perché la storia, la puntualità dei fatti e delle ricostruzioni, anche geografiche, si fondono all’elemento psicologico e umano, in una capacità di narrazione e semplificazione puntuale più unica che rara. Mi ricorda forse solo quella degli storici greci alla Polibio ed Erodoto, che traducevo al liceo. Anche se Manfredi è più vicino alla nostra sensibilità attuale. E mi piace di più.
L’assassinio di Pitagora di Marcos Chicot, quasi cinquecento pagine. Mi appassiona la storia di un mistero che incombe sulla comunità pitagorica di Crotone. Un maestro cerca un discepolo come successore. Una serie di omicidi inspiegabili. Un investigatore chiamato dall’Egitto. Sono all’inizio e non riesco a staccarmi.
Questo tipo di letture rilassa ma fa anche capire elementi e offre strumenti per territori meno noti per chi abbia una cultura scientifica o economica. Per questo forse oltre alla storia quando riesco leggo anche di filosofia e di religione, perché sono interessato alle dimensioni spirituali e a tutto ciò che è in grado di dare un’autonomia di pensiero.
La gaia scienza di Nietzsche in questo è un libro insuperato, come Destini personali di Remo Bodei. Non solo: penso che sia importante anche quella che in modo sbrigativo e sprezzante, del tutto superficiale, viene chiamata “new age”, mentre è un modo diverso e spesso molto antico di cercare la soluzione al mistero del mondo.
Trovo Deepak Chopra un punto di riferimento obbligato con Le coincidenze, tentativo di conciliare il sapere dei Vedanta con la fisica quantistica e le frontiere della medicina.
Ma anche Il potere di adesso di Eckhart Tolle è per me un libro di saggezza per uomini contemporanei, che spiega bene perché l’unico senso della vita sia concentrarsi sul presente e la propria evoluzione.
Di economia leggo soprattutto in chiave storica e poi sui giornali e le riviste specializzate.
Il mio libro di riferimento resta comunque Lezioni di politica economica di Federico Caffè, mentre tra i contemporanei mi ha colpito The Conscience of a Liberal, il libro del premio Nobel Paul Krugman in cui mi sono molto identificato.
Per la letteratura preferisco quella italiana del Novecento, da Leonardo Sciascia a Beppe Fenoglio e Carlo Emilio Gadda, che trovo molto in linea con il mio modo di pensare, forse perché anche lui era un ingegnere.
Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana è un vero saggio di filosofia, oltre che la sperimentazione
di un’infinita rottura delle strutture tradizionali del romanzo. Cambiando autore, ho appena finito di leggere Sotto al sole giaguaro, uno dei pochi libri di Italo Calvino che non avevo mai letto. Notevole. E impensato nelle sue soluzioni intellettuali.
Anche le inchieste sull’attualità italiana mi piacciono, come Il salario della fede di Ferruccio Pinotti, giornalista del Corriere della Sera che è anche un amico. Racconta cosa c’è dietro importanti istituzioni.
Concludo questa modesta panoramica con la mia vera passione, la fotografia, che coltivo da sempre e che resta il mio vero sogno nel cassetto. Due libri mi hanno segnato: Fotografia di Susan Sontag e Camera oscura di Roland Barthes.
È quello che avrei voluto sempre dire io, ma loro lo hanno detto prima e decisamente meglio.