China Watching

Sulla via della seta… e ritorno?
Dieci anni di Nuova Via della Seta o meglio, Belt and Road Initiative, come i colleghi stranieri ci suggeriscono di chiamarla per evitare di ammantare di fascino esotico l’aggressivo programma di investimenti in infrastrutture in giro per il mondo che Xi Jinping in persona ha lanciato a settembre 2013. Da allora oltre 150 paesi hanno aderito al progetto da mille miliardi di dollari che ha aiutato ad espandere il commercio e l’influenza della Repubblica popolare nel resto del mondo. Ma che dire, i tempi sono cambiati. Lo stesso leader oggi frena sugli investimenti all’estero, per non parlare ...

2023: fuga da Pechino?
“Gli investimenti stranieri sono benvenuti e le porte della Cina saranno ancora più aperte di prima”. Così l'allora vice premier Liu He all'esclusivo forum di Davos di quest'anno. Neanche un mese prima il presidente Xi Jinping aveva dichiarato: “bisogna assicurarsi che gli investimenti stranieri che già sono nel Paese ci rimangano, e lavorare per attrarne altri di alta qualità”. Ma nonostante le parole con cui la leadership cinese prova da mesi a rassicurare uomini d'affari e investitori stranieri, l'incertezza sulla direzione che sta prendendo la seconda economia mondiale è così ...

In Cina è pieno inverno (demografico)
La Cina è diventata vecchia prima di diventare ricca. Un lungo reportage del Financial Times da Rudong, la contea con più alta percentuali di anziani[1], descrive bene l'incubo demografico che la Repubblica popolare si trova ad affrontare. Alla fine degli anni Sessanta era così popolosa che fu scelta come area pilota per la politica del figlio unico: oggi, sessant'anni dopo, ha quasi il 40% degli abitanti con più di sessanta anni. Così le scuole chiudono, le fabbriche esistenti faticano a trovare lavoratori e la maggioranza della popolazione vive con pensioni piuttosto misere. A Rudong la ...

L’ascesa cinese passa (anche) dalla diplomazia
“La diplomazia cinese scalda i motori” titola uno dei più recenti numeri di Caixin, il settimanale economico più rispettato della Cina[1]. Dal (fin qui fallito) tentativo di accreditarsi come mediatore nel processo di pace tra Russia e Ucraina il 24 febbraio scorso, a Pechino c'è stato tutto un fermento di visite. Dal nostro punto di vista, la più importante è cominciata il 5 aprile, quando la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente francese Emmanuel Macron sono atterrati a Pechino per una visita ufficiale della durata di tre giorni. Il loro intento era ...

Il vecchio volto della nuova Cina
Il 13 marzo si sono chiuse a Pechino le cosiddette “due sessioni” o “lianghui”: l'Assemblea consultiva del popolo cinese e l'Assemblea nazionale del popolo che si svolgono quasi in contemporanea. Come ogni anno, circa cinquemila delegati si sono riuniti per circa una settimana per discutere e ratificare la direzione che prenderà la seconda economia mondiale e quali saranno le persone ai vertici dello Stato che la condurranno. Il loro ruolo è ciò che c'è di più simile al nostro parlamento, ma quando si riuniscono le decisioni sono già state prese e l'esercizio assomiglia più che ...

La Cina si arrende al Covid
Misure draconiane come lockdown, quarantene, tamponi e codici sanitari elettronici sono spariti senza alcun preavviso o piano per preparare le sterminate campagne – dove la popolazione è più anziana e c’è carenza cronica di ospedali, medici e farmaci – alla crisi sanitaria che si sarebbero trovate ad affrontare[1]. Una decisione, tra l’altro, presa in pieno inverno, quando il virus si diffonde più rapidamente, e con gli spostamenti di massa previsti per le vacanze del Capodanno lunare, che quest’anno è caduto il 22 gennaio. È impossibile evitare di chiedersi quale sarà il costo ...

Pechino torna al carbone
Lo scorso agosto abbiamo visto spegnersi lo skyline di megalopoli come Shanghai e Chongqing. Stabilimenti che assemblano macchine e device elettronici poi distribuiti nel resto del mondo si sono fermati per mancanza di elettricità. File chilometriche si sono formate di fronte alle colonnine di ricarica per le auto elettriche, mentre la portata dei fiumi si è ridotta al punto da impedire la navigabilità alle barche di una certa dimensione. I razionamenti energetici hanno interessato soprattutto le regioni sudoccidentali dell’immenso territorio cinese dove, fino a questo momento, non si erano ...

Il sogno economico di Pechino è al capolinea?
«Senza i depositi [bancari], non ci sono diritti umani», «Il “sogno cinese” di 400mila risparmiatori è andato in frantumi nello Henan». Gli striscioni mostrati dai manifestanti a Zhengzhou, capoluogo della suddetta regione della Cina centrale, sono diventati virali in poche ore. È il 10 luglio 2022, e centinaia di uomini e donne che chiedono di poter accedere ai propri risparmi vengono malmenati da non meglio identificati agenti in borghese. È dalla metà di aprile che chiedono di essere risarciti al governo locale. Ma a giugno, quando hanno tentato di organizzare la prima manifestazione ...

Gli uiguri in Cina e il rischio genocidio
Lo scorso 9 giugno, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che vieta l’importazione di prodotti realizzati attraverso il lavoro forzato degli uiguri. Sulla scia della legge varata a dicembre scorso dal Congresso statunitense, l’Ue ha sottolineato che la separazione dei bambini dalle loro famiglie, i programmi di sterilizzazione e il lavoro forzato nella regione autonoma dello Xinjiang «sono crimini contro l’umanità e possono costituire genocidio». Si tratta di una dura condanna nei confronti di Pechino, ma come ogni risoluzione non è vincolante. Di fatto è un modo per mettere ...

La grande fuga dalla Cina
Tutto è cominciato alla fine di marzo. I circa 25 milioni di residenti di Shanghai sono stati sottoposti a Covid-test di massa e poi, nonostante le autorità avessero affermato che non fosse necessario, a un lockdown senza precedenti. A una settimana di distanza la logistica della città più moderna e cosmopolita della Cina continentale era nel caos più totale. Niente cibo per i cittadini bloccati per decreto nelle loro abitazioni, urgenze mediche ignorate, famiglie divise, case di riposo fuori controllo, centri di quarantena stracolmi, illuminati h 24 e senza docce. Sui social malcontento ...