E&M

2019/2

Valeria Pulignano

Quell’ambivalenza delle relazioni industriali

Il sindacato in Italia incontra attualmente alcune criticità che derivano dall’esaurirsi della precedente fase di relazioni industriali basate su politiche di carattere concertativo con le associazioni datoriali e le rappresentanze pubbliche, e dalla difficoltà di condividere una «sintesi» delle trasformazioni in atto con gli altri attori delle relazioni industriali. Nel nuovo scenario della gig economy, in cui l’intermediazione tra offerta e domanda di lavoro è demandata a grandi piattaforme digitali, sono venute meno le tradizionali tutele (salariali, ma anche a livello di condizioni di lavoro) nei confronti dei prestatori. Di fronte a tali sviluppi, è urgente per i sindacati italiani comprendere le esigenze e le aspettative dei lavoratori della gig economy. Queste ultime sono espressione della varietà delle identità professionali di questi stessi lavoratori, che spesso operano in contesti (organizzativi) diversi e fanno uso di tecnologie non sempre simili (si pensi al lavoratore di Upwork e al Deliveroo rider). Tutto questo è importante affinché il sindacato possa creare nuove strutture dedicate ai lavoratori delle piattaforme virtuali, sull’esempio di quanto fatto negli ultimi anni da sindacati tedeschi come Ver.di o IG Metall, disinnescando così la trappola populista di destra che si presenta come una rivolta, ma rafforza di fatto i rapporti di potere esistenti.

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