E&M
2003/2
Indice
La tribuna dei lettori
Focus forum
Focus Terziario
Area Finanza aziendale e immobiliare
“And the winners are…” Economia, psicologia, scienze sperimentali e finanza
Razionalità degli investitori e finanza comportamentale. Il caso delle società calcistiche
La riforma del diritto societario e le operazioni di finanza straordinaria
Area Pubblica Amministrazione
L’orientamento strategico dei sistemi di controllo nelle aziende pubbliche locali
Fuoricampo
Articoli
L’unione fa la forza? Coesione e performance nei team
Servono alla moda italiana i gruppi multibusiness e multibrand?
Competizione economica e competizione simbolica nel Fashion System
Il cardato e la Nutella. Cooperazione e competizione tra le imprese di un distretto industriale
Modelli di successo in un ambiente di investment banking in ridimensionamento
Mobile entertainment: alla ricerca della miglior tecnologia o del miglior servizio?
Fotogrammi
Il cardato e la Nutella. Cooperazione e competizione tra le imprese di un distretto industriale
Nel distretto pratese i produttori di filati cardati per maglieria sono circa venti e si conoscono tutti personalmente. Per quanto non esistano ricerche di mercato ad hoc , essi ritengono di detenere, tutti insieme, una quota consistente dell’offerta mondiale di questa particolare famiglia di prodotti; ritengono, inoltre, che, se riuscissero a fare leva col loro peso complessivo sui mercati, potrebbero influenzare in modo significativo i prezzi dei filati cardati. Ovviamente nessuno crede che si possano replicare i fattori di successo (primo fra tutti il marchio) della Nutella, ma tra il comportamento atomistico in cui ognuno decide le proprie politiche e gli accordi collusivi sui prezzi, gli imprenditori del settore riconoscono che vi sono spazi per collaborare con vantaggi per tutti. L’agglomerazione territoriale delle attività e l’organizzazione della vita dei distretti, ivi inclusa la disponibilità a cooperare, conferiscono vari tipi di vantaggi ai distretti stessi che, però, senza una continua spinta interna a volgersi verso le frontiere dell’efficienza produttiva, non durerebbero a lungo. Questa spinta interna non va ricercata nella cooperazione ma nella pressione forte e costante della competizione interna, vera chiave esplicativa della brillante performance dei distretti industriali e del successo del made in Italy.
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