E&M
2017/5
Indice
Editoriale
E&M Column
Dossier: #businessiniran. Cosa sapere, come fare
Mettere a frutto il fattore Italia. Intervista con l’Ambasciatore d’Italia in Iran Mauro Conciatori
Moneta, finanza e regole
Euroscenari
Work & well-being
Themes
L’intelligenza artificiale, agente invisibile in azienda
More Characters, Better Twitter?
Quanto valgono le società ICT in-house
Pagamenti al dettaglio: situazione e prospettive
Mercato delle SPAC. Eppur si muove
Do Institutional Investors Drive Corporate Social Responsibility?
Science
L’evoluzione delle utility energetiche nell’era delle smart city
Acquisizioni, alleanze e capitale relazionale: l’impatto sulla resilienza
Quanto valgono le società ICT in-house
Le società ICT in-house pubbliche producono ed erogano servizi digitali ai cittadini e alle imprese e sviluppano e gestiscono i sistemi informativi degli enti pubblici loro azionisti. L’affidamento di un servizio a queste società trova giustificazione laddove queste garantiscano gli stessi costi del mercato o restituiscano un valore aggiunto maggiore.
Nella prospettiva di un corretto confronto di efficienza con il mercato, è necessario che le attività che generano costi «di servizio pubblico» siano evidenziate in modo univoco. Nello specifico, il policy maker deve essere in grado di valutare e comparare il valore prodotto dalle società in-house rispetto a quelle di mercato; le società in-house devono poter dimostrare il costo dei propri servizi e il valore aggiunto creato.
A tale scopo, può essere utile adottare una logica di activity-based costing e di unbundling contabile, in modo da rendere possibile il benchmarking e garantire la massima trasparenza, come dimostra il caso di Lombardia Informatica SpA.
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