E&M

2006/2

Indice

Editoriale

I buoni propositi

Fuoricampo

Un viaggio a Madrid

Storie di straordinaria imprenditorialità

Calvi SpA contro i luoghi comuni

Archivio della rivista
Claudio Zara

Quale ruolo per l’analisi finanziaria? Prospettive istituzionali, dell’investitore e della professione

L’analisi finanziaria, dopo quanto avvenuto nei mercati nell’ultimo decennio – prima la bolla speculativa di borsa e poi i default di imprese con gli annessi scandali finanziari – è entrata nell’occhio del ciclone sia della pubblica opinione, attraverso le critiche riportate dai media, sia degli apparati legislativi che, seppur indirettamente, hanno cercato di regolamentare le ricadute di questa attività, anche prevedendo sanzioni severe in caso di errori e malafede. Questo forum, che si è svolto in occasione della presentazione ufficiale del libro Valutazione finanziaria per le decisioni di investimento a cura di Claudio Zara, vuole fare il punto della situazione sul ruolo e sulle prospettive dell’analisi finanziaria e dell’analista finanziario, sua figura professionale, dando risposte sotto diversi e complementari punti di vista. Dal lato istituzionale è necessario creare un ambiente favorevole a sviluppare e garantire sia l’eticità nella professione sia la qualità del dato e dell’informazione sul quale l’analista si trova a dovere operare, dal momento che il problema non investe soltanto l’analisi finanziaria tout court ma l’intera catena dell’investimento. Dal lato dell’investitore del tipo Private equity/trade sale il linguaggio dell’analisi finanziaria è percepito ancora troppo distante dagli investimenti reali – poche le informazioni sui punti critici dell’investimento, troppa difformità nei livelli di informazione disponibile e nei metodi adottati per la sua elaborazione – per essere determinante nelle decisioni di investimento. Dal lato della professione è emerso che è ancora troppo basso il livello di autonomia e di indipendenza riconosciuto nei fatti all’analista finanziario che, spesso, si trova a essere l’anello debole della catena dell’investimento e suo capro espiatorio in caso di errori e fallimenti.

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