E&M
2001/6
Indice
Focus intervista
Focus Manager allo specchio
Area Intermediazione finanziaria e Assicurazioni
Fuoricampo
Area Economia
Un programma di sviluppo della mobilità delle merci più sostenibile
Professioni e competitività nel turismo: esigenze di nuova formazione
Articoli
Resistenze ed errori nel processo di delega imprenditoriale
Il Business To Consumer nel sistema arredamento: ostacoli alla diffusione e condizioni di successo
Activity-Based Costing e miglioramento di processo: potenzialità e limiti
La comunicazione finanziaria via internet delle recenti IPO italiane
Struttura finanziaria, costo del capitale e creazione di valore nelle banche italiane
Fotogrammi
Management & dintorni
Struttura finanziaria, costo del capitale e creazione di valore nelle banche italiane
Nella seconda metà degli anni novanta l’attenzione di chi, nel mondo bancario-finanziario, nelle università e presso gli organi di vigilanza, si è occupato di financial risk management è stata polarizzata da due importanti sviluppi: la crescente diffusione di modelli per la misurazione dei rischi e il processo di riforma dei requisiti patrimoniali avviato dalle proposte del Comitato di Basilea. Su entrambi i fronti, il dibattito si è interamente concentrato sulle modalità più appropriate per la misurazione dei rischi. Un’attenzione molto inferiore è stata invece rivolta al problema dell’ottimizzazione della struttura finanziaria di una banca e, più in generale, della creazione di valore per gli azionisti. Partendo da un esame delle peculiarità di una banca che rendono inapplicabili i principi e le tecniche di capital budgeting largamente diffuse presso le imprese non finanziarie, questo lavoro analizza i legami fra risk management , ottimizzazione della struttura finanziaria, stima del costo del capitale e misurazione della creazione di valore per gli azionisti di una banca. Viene inoltre condotta un’analisi empirica che evidenzia come: 1. le principali banche italiane quotate facciano ricorso in misura ancora relativamente limitata all’emissione di strumenti di capitalizzazione che consentono, in presenza di un vincolo esogeno di patrimonializzazione, di minimizzare il costo del capitale di rischio; 2. molte delle principali banche italiane quotate siano caratterizzate da un costo del capitale di rischio superiore alla propria redditività dei mezzi propri, da cui consegue che la relativa capacità media di creare valore per i propri azionisti è ancora relativamente limitata; 3. per evitare di distruggere valore per i propri azionisti molte delle principali banche italiane, e in particolare quelle caratterizzate da un elevato rapporto fra capitalizzazione di mercato e valore di libro del patrimonio, dovrebbero garantire un tasso di crescita degli utili particolarmente elevato.
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