Economia & Mercati
A cura di Donato Masciandaro e Gianmarco Ottaviano

Il fair play finanziario ha cambiato l’industria europea del calcio?
La scorsa estate il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, interveniva a Sky Sport per presentare la dodicesima edizione del Report Calcio, sviluppata dal Centro Studi FIGC, in collaborazione con AREL e PwC Italia. Una relazione in chiaroscuro verrebbe voglia di dire, anche se in realtà c’era molto più scuro che chiaro. «I dati del nostro Report Calcio sono impietosi come sempre […] in 12 anni abbiamo messo insieme un rosso aggregato di 4,1 miliardi di euro: abbiamo perso un milione di euro al giorno […] Il 79% delle nostre società ha chiuso in perdita. Negli ultimi 12 anni il nostro ...

Normalizzazione monetaria: la lezione del Whatever It Takes
Il 26 luglio del 2012 Mario Draghi pronunciava quelle parole che sono entrate nel Vocabolario Treccani come l’espressione che «apre nella politica europea un altro orizzonte che non aveva precedenti». Per mettere in luce la rilevanza del «whatever it takes», si può raccontare l’evoluzione dell’annuncio monetario come un’opera in tre atti. Atto primo: siamo alla fine degli anni Settanta, quando il problema dominante per i politici dei Paesi avanzati è quello di sconfiggere la Grande inflazione. L’analisi economica diede una ricetta per ottenere una politica monetaria efficace, che ...

L’ambivalente eredità di Gorbaciov in Russia
Nella Bibbia (Daniele, II, 31-35) il re Nabucodonosor vede in sogno una colossale statua con la testa d’oro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e le cosce di bronzo, le gambe di ferro e i piedi fatti in parte di ferro e in parte d’argilla. Una pietra si stacca dal monte e va a sbattere contro i piedi della statua, frantumandoli e facendola crollare. Secondo il profeta si tratta una metafora del succedersi dei regni terreni, destinati prima o poi a crollare per l’inconsistenza dei valori su cui si fondano. L’Unione Sovietica si dissolve il 26 dicembre 1991. All’inizio di quell’anno ...

Governance urbana, crescita economica e capitale civile: la storia conta, anche al Sud
Qual è stata la lettura più comune che i media hanno dato delle recenti elezioni amministrative? Risposta: un grande test sulla forza delle coalizioni di centro-sinistra e centro-destra in vista delle future elezioni politiche nazionali. Nessuna sorpresa, purché questa prospettiva non faccia mai dimenticare quanto importante possa essere la governance urbana per influenzare la crescita economica e civile dei cittadini. Anche a distanza di qualche secolo. È questo uno dei più intriganti risultati di un recente filone di ricerca scientifica che prende il nome di «persistenza». L’idea è ...

Effetto guerra e banche centrali: un peso, tante misure
Lo scorso 10 marzo la BCE apriva il suo comunicato stampa relativo alle decisioni di politica monetaria con l’aggressione russa all’Ucraina, definendolo un «evento spartiacque per l’Europa». Dal quel momento è stato evidente come l’evoluzione dell’evento bellico sarebbe diventato cruciale per indirizzare una navigazione monetaria, che deve trovare un equilibrio tra l’evitare il rischio inflazione, da un lato, e ridurre il rischio recessione, dall’altro. In questo senso, la BCE comunicava nell’aprile 2022 una strategia basata su due passi successivi: prima una progressiva riduzione ...

Laocoonte e i due serpenti: crescita economica, corruzione e riciclaggio
Prima che l’aggressione militare della Russia di Putin contro l’Ucraina modificasse gli scenari congiunturali, tutti i media celebravano la ripresa economica italiana. L’Italia è stata definita «la lepre» dell’area euro, utilizzando i dati più recenti della Commissione europea, relativi al 2021. La crescita del PIL italiano è stata del 6,5%, contro il 5,3% medio, e i dati di Paesi come la Germania e la Spagna, che hanno registrato una crescita economica rispettivamente del 5% e del 2,8%; tra i big dell’area euro solo la Francia ha fatto meglio, con una crescita del 7%. Ma se si ...

Le sanzioni economiche contro la Russia: la continuazione della politica con altri mezzi
«La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è, dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi». Così scriveva due secoli fa il generale prussiano Carl Von Clausewitz nel suo libro Della guerra, un trattato di strategia militare molto letto nel secolo scorso anche in ambienti marxisti e leninisti. Al punto da far parte dei programmi di studio delle accademie militari sovietiche negli anni in cui Vladimir Putin cominciava il suo addestramento presso la ...

La politica monetaria europea verde: una spada a due lame
Dal punto di vista della politica monetaria europea, il 2021 è stato un anno importante, con l’annuncio da parte della Banca Centrale Europea (BCE) della revisione della sua strategia. Il pilastro fondante è molto chiaro: in conformità con i trattati europei, l’obiettivo primario della politica monetaria continuerà a essere la stabilità del valore interno dell’euro. Dato l’obiettivo primario, la BCE avrà come obiettivo secondario quello di supportare le altre finalità della politica economica dell’Unione. Nella lista delle finalità secondarie è comparsa per la prima volta la ...

I green jobs e la sfida della transizione ecologica
Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), l’agenzia che si occupa di mercato del lavoro presso le Nazioni Unite, la transizione verso un’economia verde può effettivamente agire come un nuovo motore per la crescita grazie alla creazione di «buoni» posti di lavoro sia nei Paesi avanzati sia in quelli in via di sviluppo. L’ILO riconosce però che questo esito non è affatto garantito, perché i nuovi posti di lavoro verdi non saranno automaticamente anche posti di lavoro buoni. Lo potranno diventare solo se lo si vorrà fattivamente, adottando politiche economiche e sociali ...

Si vis pacem, para bellum: Afghanistan, talebani e quarantena finanziaria
L’Unione europea sta decidendo se e come riaprire i rapporti con il nuovo governo dell’Afghanistan. L’UE, come la quasi totalità della comunità internazionale si è dichiarata preoccupata per possibili atti del regime talebano che possano violare i diritti civili e politici della popolazione. Quindi non si prende in considerazione l’ipotesi di un riconoscimento formale del regime. Allo stesso tempo, occorre capire come aprire «una relazione calibrata» con il governo talebano – espressione usata da Bruxelles – per evitare che guadagnino ulteriori spazi quei Paesi come Cina, Russia ...