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Articolo rivista (E&M - 2004/6) Piantoni Gianfranco

Siamo terzi

Ai giochi olimpici di Atene il Paraguay ha perso la finale di calcio contro l’Argentina mentre l’Italia batteva l’Iraq e si classificava al terzo posto. Tiriamo le somme. Nel calcio, l’Italia non raccoglieva medaglie olimpiche dal 1936, a Berlino. L’Argentina non vinceva una medaglia d’oro dal 1952: l’aveva conquistata nel canottaggio. Il Paraguay ha ottenuto la prima medaglia olimpica ...

Articolo rivista (E&M - 2004/5) Piantoni Gianfranco

Proviamo

Era una speranza del calcio trentino, ma suo padre fu irremovibile: il pensionato dell’Università Bocconi di Milano garantiva un futuro migliore. Ma Claudio Dematté è rimasto sportivo nell’anima perché amava il fascino delle sfide. Per esempio, da sempre accarezzava l’idea di un Master per dirigenti sportivi. Ne parlò, nel lontano 1978, con Gianni Rivera, che fu categorico: non vedeva spazi ...

Articolo rivista (E&M - 2004/4) Piantoni Gianfranco

Un’altra Italia che conta

Modena ha vinto lo scudetto dodici volte, Ravenna undici, Bergamo otto. Seguono a ruota: sei campionati li ha vinti Trieste, cinque Reggio Emilia. Quattro approdarono a Matera, tre a Scandicci, due a Brescia, uno a Perugia, Catania, Bari, Alzano, Parma, Sesto Fiorentino, Vignola. È l’albo d’oro di uno sport, la pallavolo femminile che, se dovesse avere una capitale, quella degli ultimi dieci ...

Articolo rivista (E&M - 2004/3) Piantoni Gianfranco

Lacrime per piangere

Una mattina ce lo portarono via, all’alba, per non restituircelo più. E ancora ci stiamo domandando: chi è stato davvero Pantani? Mauriac ricorda che, noi tutti, siamo un groviglio di vipere: e per capire qualcosa dobbiamo sfilarle una alla volta. Nel mistero che stiamo scandagliando limitiamoci a cogliere due risvolti: un volto immortale e il tarlo del doping. I campioni restano per sempre ...

Articolo rivista (E&M - 2004/2) Piantoni Gianfranco

I numeri che cantano

Solo in Lombardia sono duecentomila i ragazzi che giocano al calcio sperando, un giorno, di esordire in serie A. Questa fortuna tocca solamente a tre ragazzi all’anno. Il calcolo è molto semplice. I giocatori che militano nella prima divisione sono circa seicento e il loro ciclo di vita agonistico, in media, è di undici anni. Pertanto, ogni anno se ne sostituiscono poco più di cinquanta. Uno ...

Articolo rivista (E&M - 2004/1) Piantoni Gianfranco

Cose vecchie e cose nuove

Chissà quante volte li avete visti, quei giapponesini che invadono l’Italia, schermati da un sorriso enigmatico e armati di una macchina fotografica a moto perpetuo. Si avvicinano a un monumento storico, a un quadro immortale, a un carabiniere in divisa, a una vetrina di moda italiana. Scattano le loro fotografie, una dopo l’altra, e proseguono senza guardare. Sembrano dire: “Perché soffermarsi? ...

Articolo rivista (E&M - 2003/6) Piantoni Gianfranco

E così persi mia moglie

“Un secondo prima di morire mi converto e divento milanista. Così ce n’è uno in meno.” Il nerazzurro Beppino Prisco era un cabarettista capace di divertire tutto lo sport milanese. Perché a Milano il derby è una festa e non sono le sconfitte a modificare la mappa della città. Se così fosse, i tifosi dell’Inter sarebbero tutti dei pensionati. Ma anche il Milan doveva sparire dal calendario, ...

Articolo rivista (E&M - 2003/5) Piantoni Gianfranco

Un’altra storia

Che cosa poteva inventare un dirigente pensionato, vissuto tutta una vita all’ombra di mamma FIAT, per ricevere i complimenti dell’allora Avvocato? Semplice: scrivere un libro sulla storia juventina. Presentando l’opera, la Gazzetta dello Sport titolava con questa battuta dell’autore: “Caro Milan, la Juve è un’altra storia”. Strano che non si sia rivolto al Real Madrid. Ma anche ...

Articolo rivista (E&M - 2003/4) Piantoni Gianfranco

Poche cose per il viaggio

Dodici stagioni sono occorse a Michael Schumacher per vincere cinque titoli mondiali, ma l’argentino Juan Manuel Fangio raggiunse lo stesso risultato correndo solo sette anni. Fisicamente fortissimo, era adatto alle macchine di un tempo, talmente pesanti che bisognava continuamente condurle in controsterzo. Diceva: “È bravo chi vince andando più adagio di ciò che gli suggerisce la sua testa”. ...

Articolo rivista (E&M - 2003/3) Piantoni Gianfranco

Il mio regno per un cavallo

Sarà l’arcivescovo ad accoglierlo vincitore in cattedrale. Ma prima della corsa tutti i cavalli vengono condotti in chiesa per la benedizione di rito. Se uno manca di rispetto al luogo sacro, l’inconveniente è considerato di buon auspicio. Succede a Siena, in occasione del Palio. Carico di furore religioso, il cavallo interpreta in prima persona la storia e le ambizioni di una contrada. Non ...