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Io sono Li. Ma noi siamo qui?
In un bar di Chioggia si captano fremiti d’amore fra la barista cinese e un vecchio pescatore di origini polesane. Celebrato come il film sorpresa della scorsa stagione, Io sono Li di Andrea Segre mette a fuoco con delicatezza di toni la crisi identitaria che si può generare in soggetti coinvolti in processi di rapida transizione verso società multiculturali.
L’operaio e il cellulare
Nel film di Riccardo Milani, Il posto dell’anima, una rappresentazione non scontata delle trasformazioni indotte dalle nuove tecnologie e dalla globalizzazione sull’identità individuale e collettiva dei lavoratori.
Oltre la siepe del conformismo. Il giovane favoloso
Dalla casa-carcere di Recanati ai salotti intellettuali di Firenze fino all’esplosione di popolaresca vitalità dei vicoli di Napoli, Il giovane favoloso di Mario Martone rilegge la vita di Giacomo Leopardi come una sofferta ma continua sfida alle convenzioni del suo tempo, e come una romantica rottura del conformismo in nome del diritto di tutti alla felicità. Una vita esemplare, piena di suggestioni ...
Tutti pazzi per Rose. La segretaria, il coach e il brivido della dattilografia
Attraverso l’epopea di una segretaria anni cinquanta che si rivela la più veloce al mondo nel battere i tasti della sua macchina da scrivere, il regista francese Régis Roinsard disegna con Tutti pazzi per Rose una sorridente metafora di alcuni dei valori fondanti del capitalismo. Ma ci regala anche una fiaba color pastello intrisa di ottimismo e di fiducia nel merito e nel talento.
Il discorso del re. Leadership e inadeguatezza
Con l’aiuto di un geniale logopedista di origine australiana, re Giorgio VI d’Inghilterra riesce a vincere la balbuzie e a diventare un bravo comunicatore radiofonico. La storia di questa sua vittoria sulla paura di comunicare è il tema centrale del film di Tom Hooper Il discorso del re .
Il manager sui tacchi a spillo
Nei panni dell’elegantissima direttrice della più autorevole rivista di moda americana, Meryl Streep dà vita a una strepitosa figura di manager in gonnella. E il film che la mette in scena, Il diavolo veste Prada di David Frankel, offre un interessante modello di organizzazione e di direzione in un’azienda caratterizzata da un alto livello di creatività intellettuale.
L’inchiesta e l’invettiva
Che cos’è diventato il capitalismo nell’epoca della crisi globale? Michael Moore, già regista del discusso Fahrenheit 9/11 , con il suo ultimo film Capitalism: A Love Story prova a ragionare sul costitutivo innamoramento degli americani per il capitalismo anche di fronte a dati che dicono che il 99% degli abitanti USA ha sempre di meno e che l’1% ha sempre di più. Ma più che i toni dell’inchiesta, ...
Una piccola impresa meridionale
Sono persone diversissime ma accomunate da un forte senso di disagio verso un mondo con cui non sono più in sintonia. La decisione di ristrutturare il faro diventerà lo stimolo per una rinascita prima esistenziale e poi anche imprenditoriale. Dopo Basilicata coast to coast , il nuovo film di Rocco Papaleo traccia una suggestiva metafora di start-up innovativa.
L’io e l’altro
Nel suo ultimo, bellissimo film (Gran Torino, 2009) Clint Eastwood interpreta un ex operaio di Detroit, razzista e rancoroso, che impara a poco a poco a convivere con gli immigrati di ultima generazione, scoprendo i vantaggi di una società multiculturale. Nella sua parabola esemplare ci sono utili indicazioni anche per il funzionamento delle organizzazioni complesse nel mondo globalizzato.
Il tacito e l’esplicito
In un delicato film francese, che segna il ritorno sugli schermi di uno straordinario Omar Sharif (Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, di François Dupeyron), una suggestiva metafora sull’inevitabile reciprocità di ogni processo di formazione. In azienda come nella vita.