E&M

2001/3

Claudio Dematté

Modello di gestione e ciclo di vita delle imprese

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Scoprire le segrete leggi (quindi le teorie) che regolano il buon funzionamento delle imprese è il fine dell’economia aziendale. Insegnare ad applicare tali leggi per migliorare la gestione delle imprese è invece la missione delle discipline di management. Purtroppo, la scoperta di leggi che abbiano un valore sufficientemente universale è assai problematica, perché la vita delle imprese è la risultante di un insieme quanto mai numeroso di elementi che si combinano in modo differente da caso a caso dando luogo a esiti difficilmente prevedibili ex ante. Per questa ragione quasi nessuna delle teorie avanzate in passato per predire la redditività o, più in generale, lo stato di salute o la performance di un’impresa è stata in grado di centrare l’obiettivo. Basti pensare alla serie delle teorie sulle imprese eccellenti, smentite a distanza di pochi anni, e talvolta perfino di pochi mesi, da inversioni brusche nelle traiettorie di sviluppo o di redditività delle imprese sulle quali dette teorie erano state costruite. Questa difficoltà a trovare regole generali ha spinto gli studiosi di economia aziendale a perseguire i propri obiettivi in diverse direzioni. Alcuni isolano dal problema generale un’area di ricerca molto più limitata – concentrando l’attenzione su una ristretta categoria di imprese, su un momento particolare della loro vita, su un campione scelto, in modo che alcune variabili rimangano costanti – per esaminare i rapporti di causa-effetto in un ambiente più circoscritto, meno complesso e più facilmente controllabile. Altri, reputando limitativa l’analisi empirica condotta condizioni di restrizione “artificiale” delle variabili che nella realtà concorrono a determinare il funzionamento di un’impresa, dedicano i loro sforzi a individuare le variabili più significative e a descrivere i rapporti che dovrebbero intercorrere fra di esse a rigore di logica, deducendone un modello ragionato, anche se non sottoposto a test empirici. Altri preferiscono procedere a livelli di astrazione ancora maggiori, puntando a individuare concetti e categorie classificatorie con le quali mappare e descrivere le varie fattispecie di imprese e i loro stati al diverso combinarsi delle variabili che si intrecciano nella vita delle imprese stesse.

Qualche studioso ha ritenuto di concorrere all’obiettivo comune di scoprire le leggi che regolano il buon funzionamento delle aziende procedendo a rovescio, ovvero concentrando l’analisi sui momenti patologici – l’equivalente delle malattie dell’organismo umano – e sulle cause che li determinano. Da questo filone di ricerche sono scaturiti alcuni concetti e spunti di teoria che non hanno una validazione empirica di tipo forte, ma che presentano sul piano logico fondamenti non disprezzabili: si tratta del filone sul ciclo di vita delle imprese.

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