E&M

2001/2

Lucrezia Songini Alberto Farina

Sviluppo e crisi del modello giapponese di management: emerge il modello “ibrido

Nell’attuale scenario di crisi dell’economia nipponica, si impone una rivisitazione del modello di management giapponese. Dei due aspetti più consolidati di tale modello, la lean production e il sistema di impiego, la prima continua a costituire una soluzione adeguata per problemi comuni a tutte le imprese manifatturiere nell’era attuale, caratterizzata dal passaggio dal paradigma della produzione di massa (fordismo) a quello dell’automazione/informazione (postfordismo), mentre il sistema di impiego, che si fonda su elementi peculiari della società giapponese, sta subendo profonde revisioni. Gli aspetti di tipo humanware, quali il life-time employment e il seniority-wage system, quando il management giapponese è trasferito all’estero subiscono generalmente delle modifiche, almeno parziali, al fine di consentirne l’assimilazione in contesti culturali differenti da quello originario. Presso le consociate estere nipponiche, quindi, i sistemi di management sono stati introdotti con modifiche, originando un modello “ibrido”, caratterizzato da una parziale occidentalizzazione. Lo studio della trasferibilità del management giapponese assume in questo momento una nuova valenza alla luce della crisi in atto in Giappone, con riferimento al contesto macroeconomico e sociale, e delle ripercussioni che questa sta avendo sui sistemi di gestione. Poiché i cambiamenti che stanno interessando la società giapponese vanno, tra l’altro, nella direzione di una maggiore occidentalizzazione della mentalità e dei costumi, il modello “ibrido”, grazie alla sue caratteristiche, potrebbe rappresentare una opzione strategica per le stesse imprese giapponesi, che si trovano ad affrontare, in patria, una crisi dei sistemi di management consolidati.

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