E&M

2002/5

Paola Varacca Capello Davide Ravasi

Il rapporto stile-industria: l’esperienza italiana nell’abbigliamento formale femminile di fascia alta

In questo articolo affronteremo il tema della gestione delle relazioni tra creatività, managerialità e imprenditorialità presentando evidenze emerse da uno studio del comparto italiano dell’abbigliamento formale femminile di fascia alta. Sulla base delle evidenze raccolte identificheremo due forme alternative di ricerca dell’equilibrio tra creatività, imprenditorialità e managerialità: la prima basata su un approccio razionale , metodico e strutturato, volto a imbrigliare la creatività dello stilista e a ridurre la complessità e la varietà delle collezioni a dimensioni gestibili ed efficienti; la seconda, che definiremo relazionale , basata più sulle capacità individuali e la disponibilità delle persone a valorizzare il talento, e anche a compensare l’estro e la sregolatezza dei creativi. L’obiettivo è fornire un quadro di prima approssimazione di una realtà estremamente variegata e differenziata, come è il mondo della moda, proponendo una serie di riflessioni sugli aspetti critici emersi dalla considerazione delle diverse forme di integrazione, a livello di assetti e di strutture per lo sviluppo delle collezioni. Il nostro studio suggerisce come, anche nel caso dei modelli di gestione della creatività, non esista una relazione di superiorità assoluta, ma ciascun modello sembri essere più adatto a gestire fattispecie differenti. In particolare, l’adozione di approcci “relazionali” sembra più confacente a situazioni di “sperimentazione” stilistica e di sviluppo e rafforzamento di nuovi marchi, mentre l’approccio più razionale sembra più adatto a gestire situazioni di continuità stilistica e sfruttamento di marchi affermati.

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