E&M
2002/4
Indice
Focus forum
L’integrazione dei sistemi di misure: potenzialità e vincoli del modello Balanced Scorecard
Focus intervista
I fabbisogni formativi di chi “non ha niente da imparare”: 10 domande a 10 società di consulenza
Area Intermediazione finanziaria e Assicurazioni
I controlli interni nelle banche e negli intermediari finanziari
Value-based management e value-based control: nuovi paradigmi e loro relazioni
E-leadership per la e-finance? Verso una nuova cultura bancaria nella finanza on line
Area Tecnologia
Dall’outsourcing della R&S le nuove opportunità di business nel settore farmaceutico
Ricerca, innovazione continua e servizio: le microfibre Nylstar
Fuoricampo
Articoli
Come governare la globalizzazione dello sviluppo economico
Un “orchestrator” nell’abbigliamento. Il caso Basicnet
Quale mass customization? Strutture di prodotto e strategie di approvvigionamento
Design e posizionamento delle imprese
Fotogrammi
Management & dintorni
I fabbisogni formativi di chi “non ha niente da imparare”: 10 domande a 10 società di consulenza
Per qualunque azienda che offra servizi di consulenza, le persone e il loro know-how rappresentano l’asset fondamentale. Per questo motivo le società di consulenza [1] investono moltissimo in formazione, come pure in altre forme di diffusione e capitalizzazione della conoscenza, quali il training on the job e il knowledge management . Tuttavia, i fabbisogni formativi delle aziende in esame sembrano presentare un insieme di peculiarità, derivanti sia dalla natura dell’attività svolta, sia dalla particolarità della figura professionale del consulente. Innanzitutto, poiché l’approccio metodologico costituisce un fondamentale elemento distintivo, i percorsi formativi delle società di consulenza, soprattutto nei primi anni, prevedono per lo più corsi sviluppati internamente, relativi agli strumenti e alle metodologie che vengono impiegati nei progetti presso le aziende clienti. il ricorso alla formazione esterna sembra essere limitato ad alcune aree o a temi specifici e si realizza soprattutto attraverso programmi formativi su commessa, preferibilmente sviluppati in partnership con il fornitore di formazione. ancor più circoscritta, a causa della possibile condivisione dell’aula con aziende concorrenti o clienti, sembra essere la partecipazione a corsi “a catalogo” o interaziendali.#D’altro canto, la figura professionale del consulente richiede competenze molto diversificate: oltre a quelle metodologiche, sono necessarie competenze tecniche, relative ai contenuti della consulenza prestata (per esempio sulle strategie, sui processi, sulle tecnologie), nonché una buona conoscenza delle specificità dei settori nei quali operano le aziende clienti. sono inoltre fondamentali le competenze di tipo comportamentale (per esempio comunicazione, teamwork, leadership), considerata anche la relativa rapidità dei percorsi di carriera – fatte salve differenze di terminologia o eventuali maggiori articolazioni, i tipici step di carriera nelle società di consulenza sono quattro: consulente junior, consulente, manager e partner – e la continua e crescente esigenza di interazione con il cliente e con i propri “compagni di squadra”.
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