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L’eredità del passato e il futuro prossimo venturo
Si usa dire che il passato, nei suoi elementi più validi, costituisce la base per costruire il futuro. Ma la realtà che ci attende si alimenta anche di ingredienti che non sono di facile lettura, perché devono fare i conti con il rischio e l’inatteso. Il legame con il passato può anche essere di totale rottura e comportare persino un cambiamento radicale di paradigma. La carrellata che qui proponiamo ...
Una rottamazione avventata
Per vari motivi di metodo e di merito reputo il decreto banche popolari discutibile e dannoso. Nel metodo è mancata una seria discussione su pregi e difetti delle dieci maggiori popolari. La scelta di forzarne la trasformazione in SpA per decreto – per di più con la ‘fiducia’ – è stata improvvida. In primis, è stato mistificatorio accampare l’urgenza di un provvedimento ove neanche i ...
Chi ha paura di Basilea 3?
Non c’è due senza tre. Sono passati solo due anni dall’entrata in vigore del sistema di adeguatezza patrimoniale denominato Basilea 2 (il cui accordo, è bene ricordarlo, ha richiesto quasi dieci anni di consultazioni), e già il Comitato di Basilea, complice una crisi finanziaria globale che ha messo in ginocchio il sistema bancario internazionale, ha dovuto mettere nuovamente mano alle regole ...
Occupiamoci degli alberi per salvare la foresta
Nel dicembre del 2012, in un contributo apparso sull’edizione on line di Harvard Business Review, il premio Nobel all’economia Ronald Coase lanciò una provocazione verso l’influente comunità degli economisti con un articolo dal titolo emblematico: “Salviamo l’economia dagli economisti”. Coase denunciava la distanza “sfortunata e straordinaria” tra le politiche proposte dagli economisti ...
Riorganizzare per riformare. Il disegno di una PA efficace ed efficiente
Un vecchio e popolare slogan pubblicitario che molti lettori ricorderanno recitava: “Basta la parola”. In un periodo di conflitti molto acuti che attraversano le componenti vitali della nostra società, basta la parola “riforma” per mettere tutti d’accordo. Eppure, si tratta di una parola piuttosto ambigua e non è detto che riforma coincida necessariamente con miglioramento. Un esempio ...
Idee per la costruzione di team manageriali di valore
Il dibattito economico è dominato in questa fase dai fenomeni macroeconomici come il PIL o gli spread. Ma il futuro economico del nostro paese dipende anche dalla continuità del sistema delle imprese – in particolare, ma non solo, manifatturiere – che investitori di molti altri paesi ci invidiano a tal punto da impegnare risorse economiche importanti in processi di acquisizione di aziende italiane. ...
Nella sfida col mondo ci giochiamo la carta dell’identità
Piccoli fatti fanno riflettere. Da tempo, presso la libreria della nostra università sono in vendita magliette, felpe, zaini e altri oggetti di cartoleria e abbigliamento, con impresso in bella vista il logo “Bocconi”. La popolazione studentesca del nostro ateneo ammonta, come noto, a diverse migliaia di persone. Un numero più o meno equipollente transita, ogni anno, per le aule della SDA. ...
Popolari: la lunga strada della riforma
Nello scorso gennaio il governo è intervenuto in modo deciso e inusuale sul mondo delle banche popolari, con un decreto che impone a quelle con oltre 8 miliardi di euro di attivo totale di trasformarsi in società per azioni e dunque di abbandonare la loro originale struttura cooperativa, basata in primo luogo sul voto capitario, dunque sulla parità fra soci indipendentemente dal numero di azioni ...
L’ambizione senza radici del piano infrastrutturale
Il tema dell’investimento in infrastrutture è da qualche tempo al centro di un dibattito che coinvolge autorità di regolamentazione, operatori industriali, investitori finanziari. A fronte di un fabbisogno di infrastrutture stimato per l’Unione Europea in circa 2.000 miliardi di euro fino al 2020 e considerando i rigidi limiti imposti dal patto per la stabilità e il fiscal compact negli ...
E il Piave smise di mormorare. Capitale straniero e sviluppo italiano
Proprio mentre sui balconi d’Italia garrivano festosi bandiere e gagliardetti tricolore a celebrare l’unità nazionale, sul mercato si leggevano chiari i segni di una nuova invasione. Fatta per fortuna non al suono delle fanfare e al ritmo omicida delle mitragliatrici, ma al dolce e ipnotico fruscio dei capitali. Tra i principali esportatori degli stessi: i nostri cugini d’Oltralpe. Ai quali ...