Dai risultati di un’indagine empirica emerge che oltre il 50% delle imprese industriali italiane (con più di cinquanta addetti) appartiene a un gruppo e che, anche tra le imprese di dimensioni medio-piccole, la quota percentuale rappresentata dalla struttura di gruppo risulta elevata. I gruppi di piccole imprese sembrerebbero, pertanto, ricoprire il ruolo rappresentato in altri contesti dalle imprese di medie dimensioni, sinora considerate l’anello mancante del nostro sistema produttivo.#Tra gli obiettivi primari del mondo bancario vi è quello di accrescere il grado di coerenza tra redditività e rischio della gestione e, tra le strategie a disposizione per raggiungerlo, quella di differenziare le categorie di clienti in funzione dell’apporto che essi offrono alla redditività. Il presente contributo ha voluto evidenziare come un segmento di attività potenzialmente in grado di offrire un ottimo rapporto tra rischio e rendimento è rappresentato dai gruppi di piccole imprese. L’importanza del fenomeno deriva dalla sua capacità di rappresentare un nuovo spazio economico per lo sviluppo di un’attività di intermediazione di tipo evoluto/relazionale. La presenza di un gruppo di piccole imprese, infatti, può da un lato consentire di recuperare dimensioni di intervento sufficienti a giustificare l’impegno di una banca nell’offerta di un insieme complesso e sofisticato di servizi, dall’altro garantire che l’offerta venga apprezzata.#Un fenomeno numericamente rilevante e qualitativamente complesso come quello dei gruppi di piccole e medie imprese consente di individuare un fattore di cambiamento, esterno al mondo bancario e in grado di incidere sull’evoluzione della relazione banca-impresa, nel senso di un crescente processo di differenziazione tra i segmenti di clientela individuati e di specializzazione all’interno di quelli ritenuti strategici.