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La parola d’ordine è governare i flussi
In Italia la forza lavoro straniera è arrivata oggi ad annoverare 2,8 milioni di persone, pari a circa l’11 per cento del totale. La popolazione immigrata presenta sia tassi di occupazione sia tassi di disoccupazione superiori a quelli della popolazione nativa. L’accesso al mercato del lavoro dei migranti umanitari arrivati negli ultimi anni appare più critico, sia per ragioni di tipo normativo ...
Automazione e lavoro, istruzioni per l’uso
Contro la minaccia della disoccupazione tecnologica, la strategia migliore è fornire ai lavoratori gli strumenti per restare sul mercato
L’eredità del passato e il futuro prossimo venturo
Si usa dire che il passato, nei suoi elementi più validi, costituisce la base per costruire il futuro. Ma la realtà che ci attende si alimenta anche di ingredienti che non sono di facile lettura, perché devono fare i conti con il rischio e l’inatteso. Il legame con il passato può anche essere di totale rottura e comportare persino un cambiamento radicale di paradigma. La carrellata che qui proponiamo ...
L’immigrazione vista da imprese e sindacati
L’analisi fa emergere la frammentarietà delle strategie e l’occasionalità delle azioni messe in atto dalle aziende
L’integrazione (mancata) nel mercato del lavoro
Quando si parla di immigrazione e mercato del lavoro, bisogna tenere presente due temi, tra loro strettamente intrecciati: gli effetti dei flussi migratori sui nativi e il livello di integrazione dei migranti nel mercato del lavoro di destinazione. Per quel che riguarda il primo aspetto, l’evidenza suggerisce che l’immigrazione ha un modesto effetto positivo sui salari e sui livelli di occupazione ...
Lavorare meno e guadagnare di più: un’utopia?
Il mondo del lavoro è attraversato, non solo in Italia, da trasformazioni e cambiamenti evidenti – lo sviluppo del lavoro da remoto, l’ondata di licenziamenti che ha interessato diverse professioni, la carenza di manodopera in alcuni settori – e da alcuni pressanti richieste, come l’introduzione di un salario minimo garantito e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio. ...
Saper ascoltare il silenzio: cosa ci dice la great resignation
Da che cosa fuggono i quasi 4 milioni di lavoratori che negli Stati Uniti, a partire dal mese di luglio 2021, hanno deciso di lasciare il proprio lavoro? Da situazioni di disagio, da ambienti di lavoro tossici, da orari di lavoro folli, da condizioni di burnout , ovvero di esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale. È come se la pandemia avesse mostrato che quei lavori considerati come desiderabili ...
La forza dell’esempio del sistema manifatturiero italiano
Nel corso del 2020-2021, il sistema produttivo italiano, grazie al dinamismo di singole imprese o tramite la creazione di network, si è rivelato resiliente e in grado di recuperare velocemente i cali di produzione sofferti nel periodo iniziale della pandemia. Nei mesi di lockdown diverse imprese hanno dato avvio a nuove linee di prodotto (dispositivi di protezione individuale, dispositivi medici, ...
La reazione allo shock all’insegna del cambiamento
Durante la prima fase dell’emergenza sanitaria (9 marzo-4 maggio 2020) la chiusura delle attività economiche determinò effetti di blocco operativo soprattutto per le imprese italiane di minori dimensioni, che nel nostro Paese rappresentano quote elevate in termini di occupazione e di risultati economici del sistema produttivo. Oltre il 70 per cento delle imprese (il 73,7 per cento in termini di ...
Creatività in azienda tra falsi miti e buone pratiche manageriali
In tutte le organizzazioni favorire la creatività in azienda e gestirla correttamente è essenziale per innovare, sostenere la crescita e il vantaggio competitivo. Tra le competenze chiave a qualsiasi livello organizzativo – tanto che il World Economic Forum l’ha inserita nel novero delle abilità più richieste sul mercato del lavoro – la creatività è spesso oggetto di false convinzioni: ...