E&M

2016/2

Silvia Colombo Stefano Caselli

A ciascuno il suo

Che cosa serve per avere successo nello start-up? Quali modelli di leadership vanno privilegiati? Quali fattori di contesto restano ancora da promuovere a livello di sistema-paese per far si che il fenomeno start-up decolli? Abbiamo posto questi interrogativi a investitori e imprenditori nell’ambito del Bocconi Start-Up Day. Sono due le variabili critiche, i «geni» che più di altri identificano una start-up di successo: l’idea innovativa di qualità e la determinazione dei fondatori. Da sole potrebbero non bastare, ma sono, sulla base dell’esperienza di chi da anni opera nel settore, conditio sine qua non, perché si tratta di fattori distintivi, componenti essenziali della start-up. Un po’ come il coraggio manzoniano: se uno non li ha, non se li può dare. I capitali e le competenze, viceversa, pur essendo componenti irrinunciabili, possono essere reperiti anche all’esterno. Naturalmente la tempistica può fare la differenza: la start-up deve poter accedere, al momento giusto, a network di capitali, esperienze e competenze che integrino quelli dei fondatori e alimentino lo sviluppo del business e dell’impresa attorno a esso. Quest’ultima è precondizione per lo «scale-up»: la crescita duratura nel tempo.

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