Ricerca
Filtri applicati:
Raffina la ricerca
- Parola chiave
- Imprese (3)
- Lavoro (2)
- Capitalismo familiare (1)
- Cause del sommerso (1)
- Creazione di posti di lavoro (1)
- Disoccupazione (1)
- Disoccupazione italiana (1)
- Disoccupazione nel Sud (1)
- Macroarea
- Contabilità e Controllo (1)
- Area di conoscenza
- Economia e finanza pubblica (1)
- Macroeconomia (1)
- Area tematica
- Disoccupazione (1)
- Retribuzioni e salari (1)
Lavorare meno e guadagnare di più: un’utopia?
Il mondo del lavoro è attraversato, non solo in Italia, da trasformazioni e cambiamenti evidenti – lo sviluppo del lavoro da remoto, l’ondata di licenziamenti che ha interessato diverse professioni, la carenza di manodopera in alcuni settori – e da alcuni pressanti richieste, come l’introduzione di un salario minimo garantito e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio. ...
Saper ascoltare il silenzio: cosa ci dice la great resignation
Da che cosa fuggono i quasi 4 milioni di lavoratori che negli Stati Uniti, a partire dal mese di luglio 2021, hanno deciso di lasciare il proprio lavoro? Da situazioni di disagio, da ambienti di lavoro tossici, da orari di lavoro folli, da condizioni di burnout , ovvero di esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale. È come se la pandemia avesse mostrato che quei lavori considerati come desiderabili ...
La seconda vita del metaverso
Il metaverso rappresenta la versione più avanzata e sofisticata degli attuali social media, cioè uno spazio di interazione e di transazione popolato da individui e imprese/organizzazioni. Il fatto che nel metaverso vi siano ampie opportunità di sfruttamento commerciale testimonia che la sua realizzazione potrebbe davvero essere «dietro l’angolo della strada». Svoltare questo angolo significa ...
Con chi confrontarsi? Una riflessione sul benchmarking
Il benchmarking rappresenta uno degli strumenti di management più diffusi e utilizzati dalle imprese. Si tratta di un processo estremamente complesso e articolato che prevede alcuni snodi decisionali importanti: individuare il gruppo di confronto esterno; raccogliere le informazioni sulle pratiche di tale gruppo; scegliere quali tra queste pratiche sia opportuno/fattibile adottare al proprio interno ...
Il sommerso come necessità e come nemico dell'economia forte
Premessa C’è nel nostro modello di sviluppo una peculiarità che ci distingue dagli altri Paesi sviluppati: quella di avere una parte rilevante della nostra economia condotta al di fuori delle norme fiscali, contributive e del lavoro. Vi è inoltre una quantità, più difficile da stimare, di attività illegali in senso stretto (commercio di droga, prostituzione ecc). Concentrando l’attenzione ...
Il Mezzogiorno in trappola: come uscirne
Il Mezzogiorno in trappola Gli imprenditori e i dirigenti hanno un mandato precipuo: quello di gestire le loro aziende al meglio, assicurando ad esse la massima prosperità possibile. Per realizzare questo obiettivo essi devono impostare e realizzare le scelte che consentano di conquistare i clienti, di massimizzare il valore aggiunto e di distribuirlo in maniera tale da conservare la capacità di ...
Il sistema Italia: soggetto competitivo o terra di conquista?
Una domanda provocatoria, non c’è dubbio. Una di quelle domande alle quali si sfuggirebbe volentieri. Anche perché per rispondere bisogna soppesare un mare di fattori e poi – con tutti i dati sul tavolo – si deve valutare anche l’imponderabile. Un problema come questo si presenta quando si è invitati all’estero a presentare la situazione e le prospettive dell’Italia. Ogni volta che ...
L’occupazione possibile: lo spazio d’azione manageriale e imprenditoriale
Premessa La responsabilità prima ed assoluta degli imprenditori, dei dirigenti e dei quadri è quella di salvaguardare la sopravvivenza delle aziende loro affidate, promuovendone la prosperità, nel rispetto delle leggi che regolano l’esercizio dell’attività imprenditoriale. Il loro dovere primario non è quello di creare occupazione. Alle volte, anzi, pur di salvare un’impresa, possono essere ...
Poveri ma… poveri
Il famoso film di Dino Risi, Poveri ma belli, è del 1956. Ne seguiranno altri due, a comporre così una trilogia[1] in cui la povertà viene richiamata esplicitamente nei titoli, ma è associata ‒ a differenza del cinema neorealista ‒ al genere della commedia. L’Italia degli anni Cinquanta è un Paese povero che è appena uscito dalla devastazione e dalla distruzione materiale della Seconda ...