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Una rottamazione avventata
Per vari motivi di metodo e di merito reputo il decreto banche popolari discutibile e dannoso. Nel metodo è mancata una seria discussione su pregi e difetti delle dieci maggiori popolari. La scelta di forzarne la trasformazione in SpA per decreto – per di più con la ‘fiducia’ – è stata improvvida. In primis, è stato mistificatorio accampare l’urgenza di un provvedimento ove neanche i ...
Le novità di E&M sulle tracce del fondatore
A partire da questo numero, i lettori noteranno alcuni cambiamenti, in linea con l’obiettivo che indicavo nell’editoriale di insediamento: riaffermare la vocazione scientifica di E&M, rendendola più interessante, attuale e utile per le persone che lavorano nelle e per le aziende. In primo luogo, da questo numero la rivista presenta un tema dominante che viene trattato in qualche articolo ...
Occupiamoci degli alberi per salvare la foresta
Nel dicembre del 2012, in un contributo apparso sull’edizione on line di Harvard Business Review, il premio Nobel all’economia Ronald Coase lanciò una provocazione verso l’influente comunità degli economisti con un articolo dal titolo emblematico: “Salviamo l’economia dagli economisti”. Coase denunciava la distanza “sfortunata e straordinaria” tra le politiche proposte dagli economisti ...
Riorganizzare per riformare. Il disegno di una PA efficace ed efficiente
Un vecchio e popolare slogan pubblicitario che molti lettori ricorderanno recitava: “Basta la parola”. In un periodo di conflitti molto acuti che attraversano le componenti vitali della nostra società, basta la parola “riforma” per mettere tutti d’accordo. Eppure, si tratta di una parola piuttosto ambigua e non è detto che riforma coincida necessariamente con miglioramento. Un esempio ...
Idee per la costruzione di team manageriali di valore
Il dibattito economico è dominato in questa fase dai fenomeni macroeconomici come il PIL o gli spread. Ma il futuro economico del nostro paese dipende anche dalla continuità del sistema delle imprese – in particolare, ma non solo, manifatturiere – che investitori di molti altri paesi ci invidiano a tal punto da impegnare risorse economiche importanti in processi di acquisizione di aziende italiane. ...
Nella sfida col mondo ci giochiamo la carta dell’identità
Piccoli fatti fanno riflettere. Da tempo, presso la libreria della nostra università sono in vendita magliette, felpe, zaini e altri oggetti di cartoleria e abbigliamento, con impresso in bella vista il logo “Bocconi”. La popolazione studentesca del nostro ateneo ammonta, come noto, a diverse migliaia di persone. Un numero più o meno equipollente transita, ogni anno, per le aule della SDA. ...
Popolari: la lunga strada della riforma
Nello scorso gennaio il governo è intervenuto in modo deciso e inusuale sul mondo delle banche popolari, con un decreto che impone a quelle con oltre 8 miliardi di euro di attivo totale di trasformarsi in società per azioni e dunque di abbandonare la loro originale struttura cooperativa, basata in primo luogo sul voto capitario, dunque sulla parità fra soci indipendentemente dal numero di azioni ...
La governance come fonte di vantaggio aziendale
Un’impresa – statale o privata, manifatturiera o di servizi, bancaria o non bancaria, piccola o grande, quotata o non quotata – può crescere solo se è dotata di alcune risorse. In breve, la prima risorsa è la capacità imprenditoriale che consiste essenzialmente nel saper mettere a punto una visione sostenibile per il futuro dell’azienda. Per crescere, le imprese hanno poi bisogno di altri ...
E il Piave smise di mormorare. Capitale straniero e sviluppo italiano
Proprio mentre sui balconi d’Italia garrivano festosi bandiere e gagliardetti tricolore a celebrare l’unità nazionale, sul mercato si leggevano chiari i segni di una nuova invasione. Fatta per fortuna non al suono delle fanfare e al ritmo omicida delle mitragliatrici, ma al dolce e ipnotico fruscio dei capitali. Tra i principali esportatori degli stessi: i nostri cugini d’Oltralpe. Ai quali ...
L'Expo fra incoscienza e opportunità
Forse un tratto distintivo degli italiani è l’incoscienza. È infatti da incoscienti andare così vicino a un default come è successo nel novembre del 2011 ed è altrettanto da incoscienti essere arrivati così in ritardo all’appuntamento di Expo 2015, con tante “anime belle” che puntavano a cancellarlo e tanti altri sostanzialmente scettici o noncuranti. Ma il 1° maggio la grande esposizione ...