Appunti del direttore
Meno piccoli, più competitivi: come e perché
Qualche decennio fa, era molto in voga l’approccio secondo cui «piccolo è bello», a sottolineare la centralità delle piccole imprese nella nostra economia. Mi sembra che oggi, al contrario, le piccole dimensioni delle nostre imprese rappresentino uno svantaggio, più che un punto di forza, per il paese. Ciò è dovuto in buona parte al fatto che il contesto in cui le imprese si trovano a operare è profondamente mutato rispetto al passato, sotto diversi punti di vista: mentre le piccole imprese hanno prosperato in una situazione di relativa stabilità, oggi il contesto economico internazionale ...
Sui redditi anche l'azienda deve fare il suo
Stiamo attraversando una fase di trasformazioni profonde e strutturali, che ci stanno portando verso un contesto nuovo, decisamente diverso da quello cui eravamo abituati. Mi sembra che il recente rapporto di McKinsey Global Institute Poorer than their parents? Flat or falling incomes in advanced economies sia un’importante conferma delle tendenze in atto. Il rapporto è ricco di spunti e di indicazioni da diversi punti di vista; qui mi concentrerò sugli aspetti che mi paiono più interessanti in un’ottica manageriale. Per prima cosa, le imprese devono fare i conti con la nuova dinamica dei ...
Imprese a prova di Brexit
Con il voto a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, si apre una fase di incertezza a livello politico che potrebbe avere delle importanti conseguenze sui mercati internazionali, come nota Carlo Altomonte nel suo intervento su E&MPLUS. Qui vorrei invece spostare lo sguardo sulle imprese italiane e sulle implicazioni che la Brexit potrebbe avere per la loro attività. Una considerazione da cui partire è che, al di là delle dinamiche macroeconomiche, le nostre imprese risentiranno in modo difforme del cambiamento di scenario, a seconda del settore in cui operano e dei mercati ...
Questioni (non solo) di famiglia: aziende familiari e resilienza
Parlando di aziende familiari, sento spesso dire che la tradizione rappresenta uno degli asset più importanti, in grado di distinguerle e renderle più resilienti rispetto a quelle non familiari. Ma in una fase di grande cambiamento e discontinuità come quella che stiamo attraversando, la tradizione familiare è ancora un valore? A mio avviso sì, ad alcune condizioni. Per prima cosa, sono convinto che le aziende familiari non debbano restare chiuse su se stesse, bensì cercare di aprirsi all’esterno quanto più possibile. Quest’apertura può prendere diverse forme: per esempio, la partecipazione ...
Tre condizioni per una reale economia circolare
Ormai da qualche tempo, l’economia circolare è entrata prepotentemente nel dibattito degli economisti: anche da noi in Italia al tema sono stati dedicati convegni e pubblicazioni. Si tratta di un nuovo approccio che, partendo dalla constatazione che le risorse naturali sono limitate e diverranno sempre più scarse, punta a mantenere le risorse utilizzate (incluse quelle tradizionalmente considerate scarti o rifiuti) quanto più a lungo possibile all’interno del ciclo produttivo. Sono convinto che i principi dell’economia circolare possano essere proficuamente applicati anche nella gestione ...
Correre in borsa può fare bene: il caso Technogym
Credo meriti qualche considerazione la fresca quotazione di Technogym in borsa. Non tanto e non solo per gli aspetti più appariscenti dell’evento, incluso il + 11 per cento che il titolo ha messo a segno. Che Technogym sia una azienda-simbolo di quello che potremmo definire «il sogno italiano», dal garage alla borsa, è opinione (per molti certezza) molto diffusa. Ma conviene, forse, guardare tra le righe e al di là di questo caso. Innanzitutto Technogym fa parte di quelle poche aziende italiane (tra cui Tod’s , Moncler, Ferragamo) che decidono di quotarsi sui mercati principali. E dobbiamo ...
Mescolare gli ingredienti giusti per un passaggio generazionale vincente
In occasione del Festival Città Impresa di Vicenza, ho coordinato un seminario sul passaggio generazionale in azienda, uno dei due eventi organizzati da Economia & Management durante il festival. Il tema è di grande attualità: nei prossimi dieci anni, due milioni di aziende italiane dovranno gestire un ricambio al vertice di questo tipo. Eppure, in molte imprese la questione non viene affrontata con la dovuta tempestività, cosicché ogni anno decine di migliaia di aziende italiane chiudono proprio perché non sono riuscite a gestire nella maniera adeguata questo cambiamento. A discutere di ...
Crescita: questione (anche) di responsabilità
Ho partecipato nei giorni scorsi alla tappa romana del Festival della Crescita per discutere come una buona cultura manageriale possa - e debba - sostenere la crescita, superando innanzitutto la logica, troppo radicata, dello zero a zero, come ha sottolineato Francesco Morace, ideatore del Festival. Penso che una delle parole chiave per una cultura manageriale di qualità «al servizio» della crescita sia responsabilità. Niente di moralistico, ma qualcosa di tangibile. Qualche esempio, cui si è accennato nell’incontro di Roma: le rivoluzioni, come quelle della sharing economy, pongono la ...
Benvenuti a Teheran
Qualche mese fa ho avuto l’occasione di recarmi in Iran, a Teheran, per incontrare alcuni imprenditori. Nonostante fossero ancora in vigore le sanzioni internazionali, l’impressione che ho avuto è stata quella di un paese con un grande potenziale. Ho percepito un desiderio diffuso di ripartire e aprirsi al mondo: molti di quelli con cui abbiamo avuto modo di parlare sono giovani (tra i 30 e i 40 anni) e molto ben istruiti. Mi ha anche colpito la presenza di numerose imprenditrici. Vorrei qui soffermarmi sugli aspetti culturali. Per poter iniziare a lavorare in Iran, credo sia indispensabile ...
O si cambia o si muore
Quante volte e in quanti contesti si usa un’espressione – e se ne abusa anche –, dai toni ultimativi, da ultima spiaggia. Oggi la uso anch’io a proposito delle aziende italiane. E se non tutte, di molte, in particolare di quelle medie, dai 20 milioni di euro di fatturato, che rappresentano una parte importante in termini di valore prodotto in Italia. Lungi dal contribuire a certi facili allarmismi, bisogna riflettere sul fatto che, a partire dal 2008, delle aziende sopra i 50 milioni di euro di fatturato, che erano 7500, il 7,7% è finito in procedure concorsuali e il 9,7% è stato oggetto ...