Cult
A cura di Paola Dubini
Un piano industriale per la cultura?
Con l’insediamento del nuovo governo Draghi, l’attenzione torna al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)[1], il documento che orienterà l’allocazione delle risorse pubbliche per i prossimi anni e che – per quantità di risorse e velocità di impegno – è destinato ad aver un impatto molto significativo sul modello di crescita perseguito dal nostro Paese. Il riferimento del Primo ministro all’Italia come «grande potenza culturale», e al ruolo della cultura non nei termini di semplice attrazione turistica ma «patrimonio identitario umanistico riconosciuto a livello internazionale», ...
Che cosa ne sarà del mondo dello spettacolo?
Se c’è una cosa che il Covid-19 ci ha insegnato è che anche le organizzazioni che si occupano di cultura sono aziende, nel senso che anche per loro vige il problema di reperire le risorse necessarie per sopravvivere e continuare nelle loro attività. Anche quando sono a proprietà e gestione pubblica, il fatto di poter contare sulla copertura dei costi di personale non esime chi le governa dal prendere decisioni in merito alla configurazione più opportuna dei processi, agli investimenti necessari e ai disinvestimenti meno dolorosi e impattanti sulla continuità e sul valore complessivo generato. Non ...
Sostenere la «cultura di prossimità» ora più che mai
Sappiamo che molte organizzazioni culturali sono intrinsecamente fragili: poco capitalizzate, molto dipendenti dalle dinamiche del circolante, talvolta autoreferenziali e troppo di nicchia. Sappiamo bene che le organizzazioni culturali – in particolare quelle «di prossimità» come teatri, musei, biblioteche, enti del terzo settore con vocazione prevalentemente locale e finanziati su base locale – stanno attraversando un periodo molto difficile dal punto di vista economico. Sappiamo infine che sono in ottima compagnia: a parte pochi settori e pochissime imprese che stanno traendo grandi benefici ...
Cultura, benessere e salute. Verso un welfare culturale?
Il rapporto tra cultura e salute ha conosciuto negli ultimi anni una costante crescita di interesse, soprattutto grazie alle evidenze della ricerca scientifica e di alcune interessanti esperienze. Numerosi studi scientifici epidemiologici, osservazionali e longitudinali, realizzati prevalentemente in area anglosassone e Nord-europea, hanno acclarato come la partecipazione culturale attiva, e più in generale l’uso intelligente del tempo libero, siano alleati nel prolungamento delle aspettative di vita, nell’invecchiamento attivo, nel recupero post-operatorio, nel decorso più graduale nei ...
Paolo Grassi: un manager culturale ante litteram
Nel 2020, il manager culturale è un mestiere che va di moda; del resto, l’attività culturale in genere è apprezzata per il suo aspetto modaiolo più che per il suo aspetto diffusivo. Paolo Grassi è stato un manager culturale ante litteram. Iniziò la sua attività intorno alla metà del Novecento, in un periodo in cui il binomio cultura-economia ancora non esisteva. Ha scardinato le strutture dell’organizzazione teatrale del suo tempo, figlie anche della chiusura legata al fascismo, e ne ha costituite delle nuove, volte alla crescita non solo artistica ma anche economica. L’idea che ...
La cultura al tempo del coronavirus
Fra i provvedimenti presi nei giorni scorsi dalle autorità preposte a fronteggiare il COVID-19 vi è la decisione di sospendere – oltre all’attività didattica nelle scuole e nelle università, alle riunioni e agli eventi pubblici – le attività di musei, cinema, teatri e luoghi di cultura. E di ridurre ai minimi termini le cerimonie religiose. È evidente che si è trattata di una decisione difficile e di grande impatto, individuale e collettivo. Ed è altrettanto evidente che i contraccolpi economici in molti settori saranno notevoli e di non breve durata. Il mondo della cultura ha reagito ...
La cultura come strumento d’impresa
Quale relazione c’è tra imprese e valore culturale? Come può quest’ultimo accrescere la competitività delle prime? E quali strumenti possono essere utilizzati per investire e sviluppare il settore culturale? Economia e cultura sono mondi solo apparentemente differenti. Se da un lato c’è il settore delle imprese, con la loro finalità volta al risultato economico, dall’altro c’è quello della cultura che, nelle sue molteplici declinazioni in termini di identità, storia, espressioni artistiche, atmosfera creativa e sostenibilità sociale può essere per le prime, e per l’economia ...
Il mecenatismo è una giusta via
Nell’epoca di profonda trasformazione che stiamo vivendo – lo sviluppo delle nuove tecnologie, il bombardamento di informazioni, la crisi ambientale, il fenomeno delle grandi migrazioni, le sfide economiche – l’uomo del nuovo millennio vive un momento di profondo smarrimento, di cui l’arte è specchio fedele. In che modo? I mutamenti nei linguaggi, l’innovazione nelle modalità di fruizione delle opere e la pervasività delle stesse nella nostra vita quotidiana hanno reso l’arte certamente più ambigua, incerta, poliedrica. Ma, al contempo, moltissimi dei grandi mutamenti intercorsi ...
Quale PIL per la cultura
Lo scorso 7 ottobre sono stati resi pubblici i risultati di due ricerche che affrontano il tema del rapporto fra patrimonio culturale e ricchezza generata: la seconda edizione del Cultural and Creative cities monitor, pubblicato dal Joint Research Centre (JRC) dell’UE, che confronta 190 città in 30 paesi europei [1], e la ricerca Boston Consulting Group sui musei autonomi nazionali, sui loro risultati e il loro impatto nei primi anni dalla loro istituzione dopo la riforma Franceschini del 2014 [2]. Il messaggio sintetico che è arrivato all’opinione pubblica dai due studi è che i musei ...
Palazzo Te e la promozione del territorio
Palazzo Te è una delle più importanti regge rinascimentali europee, progettata e costruita da Giulio Romano, prima allievo di Raffaello a Roma, e poi invitato a Mantova da Federico Gonzaga su suggerimento di Baldassar Castiglione. Sontuosa la committenza, straordinaria la risposta progettuale. Un pittore cadorino amico di Giulio Romano, Tiziano Vecellio, dipingerà i ritratti dei tre protagonisti della storia (uno è a Palazzo Te, uno al Prado, uno al Louvre), quasi per immortalarne gli esiti. Il palazzo cresce grazie al lavoro instancabile di Giulio, che disegna e fa realizzare, grazie a un ...