Nel quadro delle politiche governative volte a promuovere la crescita economica riscuote crescente interesse in tutta Europa la strategia che mira ad attrarre investimenti come leva dello sviluppo locale. Un risultato di tale interesse è l’apparizione delle agenzie di sviluppo, la cui missione consiste nella proiezione – con strumenti di marketing – degli interessi del sistema-paese all’estero e nel supporto operativo e finanziario all’investitore che decide di localizzare unità produttive in una determinata area geografica. Nel nostro paese si è appena varata Sviluppo Italia. Il presente articolo si propone di offrire alcuni spunti di riflessione identificando le condizioni necessarie per un efficace funzionamento di tali agenzie. A questo scopo fa, tra l’altro, ampio riferimento ad alcune significative esperienze internazionali, dalla Malta Development Corporation alla francese Delegation à l’Aménagement du Territoire et à l’Action Régionale, dall’irlandese Irish Industrial Development Agency alla gallese Welsh Development Agency. Un primo contributo offerto dall’articolo consiste nel razionalizzare le aree di attività necessarie ad attrarre nuovi investitori assumendo il punto di vista degli investitori stessi, con particolare riguardo alla velocità di risposta dei soggetti preposti e al tempo di realizzazione dell’investimento. Emerge il modello della One-Stop Agency, agenzia regionale di sviluppo in grado di costituire il punto di riferimento unico per l’investitore. L’agenzia, comunque, non deve essere considerata l’unica strada per risolvere i problemi dell’area. È possibile aumentare l’efficacia delle strategie di sviluppo mediante una più forte integrazione tra le caratteristiche del territorio, le politiche macroeconomiche, le attività del sistema di creazione del valore. Particolarmente critica, con riguardo al sistema italiano, è poi la mancanza di incentivi automatici.#Ma che cosa garantisce che le agenzie non diventino carrozzoni inefficienti? Esistono indicatori per valutarne l’operato?