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Il trionfo della soggettività (e dello smartphone)
Negli ultimi decenni, si è lentamente esaurito il legame storico degli italiani con la lettura dei quotidiani: l’alto tasso di scolarizzazione non porta diplomati e laureati a leggere, mentre i meno scolarizzati non sentono più quella spinta a partecipare alla vita collettiva che in passato muoveva alla lettura dei giornali. Il trionfo della soggettività e l’esplosione dell’innovazione tecnologica ...
Specificità culturali e qualità delle produzioni
Vi sono forti correlazioni fra le specificità culturali dei diversi Paesi e le caratteristiche dei processi manageriali, imprenditoriali e di mercato. Questi legami determinano la qualità delle produzioni (artefatti, manufatti ed esperienze di servizio) che sono al contempo espressione e componente strutturale delle culture nazionali. Gli elementi maggiormente distintivi del management made in Italy ...
Di cosa parliamo quando parliamo di made in Italy
Cosa si intende per made in Italy? Quali sono gli elementi e le risorse che determinano il successo delle nostre produzioni sui mercati internazionali? Partendo da una panoramica più generale su elementi e risorse che rendono il made in Italy ciò che è, il Focus di questo numero si concentra su quegli aspetti che sembrano catalizzare, più di altri, l’irresistibile fascino delle nostre produzioni.
Alle origini della crisi della carta stampata
In Italia il settore della carta stampata non è mai stato trainante: l’alfabetizzazione di massa e la definizione di un solido sistema industriale, che in altri Paesi ha guidato l’espansione del mercato editoriale e la nascita della stampa e dell’editoria popolare, sono state conquiste relativamente recenti. Le difficoltà economiche del settore sono acuite dalla crisi generalizzata di fiducia ...
Il costo dell’ignoranza
Il basso tasso di scolarizzazione dell’Italia si riflette inevitabilmente sul futuro dei giornali, innanzitutto dal punto di vista della domanda rappresentata dai lettori. A partire dall’iniziale divario storico dei tassi di alfabetizzazione rispetto alle altre nazioni, il nostro Paese ha sempre occupato il fondo delle classifiche in termini di diffusione dei quotidiani. Inoltre, con la scusa ...
Un declino annunciato e le strategie dei quotidiani
Negli anni Novanta e nei primi anni Duemila, la maggioranza degli editori e dei quotidiani adottarono lo stesso modello di business della televisione commerciale: i contenuti pubblicati divennero fruibili a tutti a titolo gratuito e si decise che i ricavi digitali sarebbero derivati solo dalla raccolta pubblicitaria. Inoltre, a parte alcune eccellenze internazionali il rapporto tra sfruttamento del ...
Progettare un modello etico per le comunità dell’information society. Il contributo del settore non profit
La mancanza di condivisione dei valori sui quali si fondano le comunità appare come un fattore di ostacolo al loro stesso sviluppo. Per questo, anche alla luce delle innovazioni portate dall’evoluzione dell’ information technology, diventa fondamentale una profonda riflessione in chiave neo-contrattualista sul rapporto tra teoria evolutiva e teoria delle scelte etiche. Questo approccio permette ...
Il product placement tra realismo cinematografico e comunicazione pubblicitaria
La normativa in materia di product placement è stata aggiornata di recente (gennaio 2004) e, pur in mancanza di un regolamento attuativo, sembra aver dato nuova energia a un comparto della comunicazione che nel nostro paese non aveva conosciuto sviluppi paragonabili a quelli statunitensi. Il product placement consiste nella pratica di inserire marche e beni di consumo all’interno dei prodotti ...
Un futuro di carta. Intervista a Maurizio Costa, Vicepresidente e Amministratore Delegato Gruppo Mondadori
Probabilmente su nessun settore sono state fatte tante profezie non avveratesi come su quello, dalla fine degli anni novanta, dell’editoria. Negli anni ruggenti della new economy, la previsione di un veloce tramonto di giornali e libri, che sarebbero presto divenuti oggetti – o, meglio, supporti – obsoleti nel contesto della nascente economia digitale, teneva banco nelle dichiarazioni e nei ...
"Ma sei proprio tu?” Relazioni, reti ed economia ai tempi del social networking
Al finire del giorno in cui leggerete questo editoriale, quando l’ultimo computer sarà spento, circa 50 milioni di persone avranno speso in media venti minuti del proprio tempo nell’interazione sociale mediata dalla tecnologia, ciò che nel linguaggio corrente è conosciuto come “social networking”. Un totale di un miliardo di minuti, che corrispondono a circa 16 milioni di ore, 694.444 giorni, ...