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Una rottamazione avventata
Per vari motivi di metodo e di merito reputo il decreto banche popolari discutibile e dannoso. Nel metodo è mancata una seria discussione su pregi e difetti delle dieci maggiori popolari. La scelta di forzarne la trasformazione in SpA per decreto – per di più con la ‘fiducia’ – è stata improvvida. In primis, è stato mistificatorio accampare l’urgenza di un provvedimento ove neanche i ...
Banca Centrale Europea e vigilanza finanziaria: non giocare con il fuoco
È uno degli argomenti cruciali dell’agenda europea: come avviare passi concreti verso un sistema sovranazionale di vigilanza su banche e mercati? A nostro avviso la strada più semplice è quella di avere chiaro il punto di arrivo per poi individuare il percorso istituzionale più efficace. Il traguardo dovrebbe essere un’architettura a due autorità – la Banca Centrale Europea (BCE) e una ...
Per un vero stress meglio i crash test
Le più importanti banche italiane ed europee hanno tra le loro priorità la questione della adeguatezza di capitale ai fini dei cosiddetti stress test. La prassi di rendere pubblici i risultati di esercizi di simulazione sulla capacità di alcuni intermediari di affrontare ipotetiche tensioni macroeconomiche ha avuto (forse) qualche utilità. Ma forse si può fare di più, e meglio. Per prevenire ...
Scandali societari: cosa abbiamo imparato?
Il mercato delle regole: è una provocazione, o cos’altro? A qualcuno potrà sembrare curioso, o addirittura irriverente, accostare i due sostantivi. Non siamo meravigliati: è il frutto tipico di una società in cui la cultura del mercato è ancora priva di solide e ramificate radici. E allora proviamo a mettere in fila alcuni concetti. In una società di mercato degna di questo nome le regole ...
Riformare la riforma sul risparmio
Riuscirà il nuovo governo a riformare l’assetto delle autorità di vigilanza bancaria e finanziaria, obiettivo fallito dal precedente esecutivo? Oggi anche le stesse principali autorità (Banca d’Italia, Consob, Antitrust) hanno accettato un modello di riferimento e ne chiedono la coerente realizzazione. Ma oggi, a differenza di allora, si riusciranno a vincere le resistenze all’ammodernamento? Uno ...
La regola migliore? È quella che conviene
Qual è la regola migliore? Quella che conviene! In un momento in cui il dibattito sulla riforma delle regole – societarie e finanziarie – è acceso proviamo a ricordare un insegnamento della più recente analisi economica: correttezza e convenienza, pubblica e privata, sono due facce della stessa medaglia, se le regole sono disegnate e messe in atto in modo efficace. A loro volta, le regole sono ...
BCE: indipendente sì, tedesca no
L’acquisto da parte della Banca Centrale Europea (BCE) di titoli pubblici ha aperto nella vita dell’euro una fase nuova, in cui l’efficacia del governo della moneta dipenderà da due fattori: occorrerà una difesa attenta delle regole a presidio dell’indipendenza, ma nello stesso tempo bisognerà evitare una politica monetaria di tipo “tedesco”. Nei prossimi mesi la BCE affronterà ...
Ottanta euro? Elettronici e a tempo
Nel disegno di politica economica del governo Renzi un ruolo rilevante ha assunto il cosiddetto provvedimento degli ottanta euro. L’effetto auspicato sulla crescita economica sarebbe molto più probabile se il trasferimento alle famiglie fosse effettuato in una modalità innovativa: moneta elettronica a tempo. Inoltre, una tale misura darebbe un contributo anche a un obiettivo ancor più importante, ...
Sud: l’occasione federalismo
Il federalismo può rappresentare un’occasione importante per la classe politica italiana e meridionale per investire nel fattore che più determina la bassa crescita del Sud: il deficit di capitale sociale. L’analisi economica più recente ha messo in luce che in un dato territorio, a parità di altre condizioni, il motore della crescita economica è la dotazione di un bene comune peculiare: ...
Lo sviluppo mancato: un problema del governo o delle imprese?
Premessa È dall’inizio degli anni Novanta che l’Italia non riesce più a tenere il passo degli altri paesi europei quali, a loro volta, se si esclude l’Irlanda, perdono continuamente terreno rispetto agli Stati Uniti d’America. Dal 1992 al 1998 la crescita media annua del nostro prodotto interno lordo è stata dell’1,2%, contro l’1,6% della Germania e l’1,8% della Francia, ma quasi ...