Articolo 3

02/03/2016 Stefano Basaglia

Dopo la CirinnĂ . Le imprese e la questione LGBT in Italia

Sull’ultimo numero del 2015 di Economia & Management  ho scritto un articolo intitolato Il paese mancato: il difficile rapporto tra popolazione omosessuale, società e imprese in Italia. Le recenti vicende relative alla legge sulle unioni civili, culminate con l’approvazione del D.d.l. Cirinnà da parte del Senato, rendono quell’articolo quanto mai attuale.

Alcuni potranno chiedersi, perché un blog dedicato al management si occupa di questo argomento? Cosa c’entrano le imprese in questo discorso? C’entrano, perché il clima aziendale e/o l’orientamento alla diversità e all’inclusione sono il risultato di un complesso bilanciamento tra le caratteristiche dell’ambiente (contesto sociale e legale) e quelle dell’organizzazione (contesto organizzativo e politiche di Diversity Management adottate). Il clima aziendale/orientamento all’inclusione è importante perché incide sul benessere dei lavoratori, sui loro legami con l’organizzazione, sulla loro motivazione e, in questo modo, ha un impatto sulle prestazioni aziendali. Le imprese (perlomeno quelle migliori) non lo possono trascurare. Pertanto, se il contesto sociale e legale è manchevole e/o inadeguato, alcune organizzazioni decidono, per mantenere un buon clima interno, di controbilanciare tali mancanze. Nel caso specifico, alcune imprese, in totale autonomia, hanno deciso di estendere i benefit dedicati alle coppie eterosessuali alle coppie omosessuali. Recentemente la stampa e i social media hanno diffuso notizie di imprese italiane che hanno deciso di supportare apertamente la legge sulle unioni civili. Il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, per esempio, rompendo un assordante silenzio da parte del maggior sindacato delle imprese, ha espresso il proprio supporto all’approvazione della legge. La catena di librerie La Feltrinelli ha lanciato l’iniziativa di firmare un appello sulle unioni civili,che recita: «Un paese dove tutti i cittadini, di là dal genere, razza, o orientamento sessuale, godono di pari opportunità, è un paese più ricco, produttivo e felice. Il prezzo dell’esclusione lo paga la società intera». Questo è, in sostanza, il fondamento del Diversity Management.

Ovviamente c’è ancora molta strada da fare. I casi citati dalla stampa rappresentano solo l’avanguardia delle imprese italiane, poche aziende illuminate che hanno capito l’importanza del Diversity Management. I dati del Diversity Management Lab di SDA Bocconi School of Management, infatti, dicono che le imprese italiane fanno fatica a capire la rilevanza del Diversity Management e ad adottarlo in tutte le sue sfaccettature.

La legge sulle unioni civili verrà probabilmente approvata anche dalla Camera dei Deputati ed entrerà in vigore. Il ruolo delle imprese, però, non dovrebbe finire qui. Quelle che non hanno fatto nulla finora dovrebbero cercare non solo di applicare la legge, ma anche di sfruttare l’approvazione del D.d.l. Cirinnà per agire sul proprio clima interno in modo tale che questo diventi sempre più gay-friendly. Il suggerimento è di seguire l’esempio delle imprese più illuminate, supportando tutte quelle iniziative che allargano i diritti dei cittadini e, quindi, dei loro dipendenti ed evitando di appoggiare tutte quelle che hanno invece l’obiettivo di limitare/restringere i diritti degli altri. è un principio, questo, che hanno iniziato ad adottare le imprese americane. Per esempio, la compagnia aerea American Airlines, nel corso degli anni Novanta, decise di consentire la nascita di vari gruppi di lavoratori al proprio interno (lavoratori omosessuali, ispanici, afroamericani, musulmani, ecc.) purché ciascun gruppo non avesse l’obiettivo di limitare i diritti degli altri gruppi.

Per quelle che, invece, hanno anticipato il parlamento, si apre un nuovo percorso. La vicenda sulle unioni civili dimostra infatti come l’Italia (in tutte le sue componenti) faccia fatica a incamminarsi, con passo fermo e deciso, lungo il sentiero della modernizzazione e della secolarizzazione su cui, per esempio, i nostri cugini mediterranei (Spagna, Portogallo) si sono già avviati. Questa legge, è infatti necessario precisare, non sana la discriminazione nei confronti dei cittadini LGBT. Si raggiungerà, infatti, l’uguaglianza solo quando ci sarà l’approvazione del matrimonio egualitario. Le imprese «avanguardiste» dovrebbero quindi sposare questa causa, mantenendo così il loro vantaggio di differenziazione su tali temi in ottica sia interna sia esterna. Più in generale, il recente tema delle unioni civili dimostra come le società stiano sempre più diventando luoghi plurali in cui gli individui agiscono differenti identità. Questo si riflette anche nelle imprese, che dovranno prendere posizione e decidere con quali movimenti interagire e a quali obiettivi sociali contribuire.

Basaglia