Interventi & Interviste

16/07/2021 Claudio Cosentino, Adelina di Pietro

La sostenibilità nelle aziende idriche: il caso di ACEA ATO2

ACEA ATO2, la società che gestisce il servizio idrico nell’Ambito Territoriale Ottimale 2 della Regione Lazio, ha sviluppato un piano di sostenibilità 2020-2024 che prevede circa 723,5 milioni di euro di investimenti associati a 6 obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’ONU. Un caso che dimostra quanto la sostenibilità sia una delle più grandi sfide che ciascuna azienda, soprattutto quelle del settore idrico, è chiamata ad affrontare nell’immediato futuro.

La sostenibilità è una delle più grandi sfide che ciascuna azienda è chiamata ad affrontare per evolvere verso un sistema economico che sia in grado di coniugare la tutela dell’ambiente, lo sviluppo sociale ed economico. 

I gestori dei servizi idrici sono definiti «sostenibili per vocazione» in quanto la loro missione fondamentale è garantire, alle generazioni presenti e future, l’accesso al servizio idrico, primario per la sopravvivenza, assicurando la tutela della qualità e quantità della risorsa idrica. Essi integrano la dimensione ambientale con lo sviluppo economico e la dimensione etico-sociale per perseguire contemporaneamente tre obiettivi: la gestione efficiente delle risorse idriche garantendone la rigenerazione e minimizzando gli sprechi, e la tutela dell’ambiente in generale; l’allocazione efficiente dell’acqua, la produzione di reddito e occupazione attraverso un’efficace combinazione di risorse; la generazione di equità sociale per utenti, dipendenti e per tutti gli altri stakeholder anche mediante la realizzazione di investimenti in infrastrutture e l’innovazione tecnologica.

Le principali leve che possono accelerare il percorso di sostenibilità dei gestori idrici sono di natura infrastrutturale, tecnologica e regolatoria.

L’ammodernamento, la messa in sicurezza e la resilienza delle infrastrutture consentono di tutelare la risorsa idrica in tutte le fasi del ciclo. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) può contribuire a incrementare gli investimenti e migliorare le infrastrutture. Esso, però, destina solo 3,5 miliardi di euro per la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche lungo l’intero ciclo, a fronte di un fabbisogno stimato da Utilitalia di 14 miliardi di euro[1].

La tecnologia è un fattore abilitante della sostenibilità perché consente di tutelare la risorsa idrica con il telecontrollo, di dematerializzare molte attività, di migliorare i processi amministrativi a vantaggio dell’utente, nonché di ridisegnare l’organizzazione del lavoro, meno ancorata a un luogo fisico, e in grado di accrescere la produttività e il benessere dei lavoratori efficientando mobilità e spazi.      

Infine, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA), con i provvedimenti vigenti, ha correttamente individuato la sostenibilità come prospettiva di indirizzo fondamentale della propria azione regolatoria. Tuttavia, il set di strumenti e criteri già adottati in relazione a tali finalità può essere ampliato e rafforzato, anche alla luce della tassonomia UE per gli investimenti sostenibili, al fine di migliorarne impatto ed efficacia attraverso, per esempio, i seguenti interventi:

  • definizione di obiettivi e incentivi specifici di politica ambientale a cui si ispira il metodo tariffario idrico 2020-2023-MTI-3 (recupero ed efficienza energetica, riuso dell’acqua, riduzione della plastica) che incidano sui Capex, al fine di favorire gli investimenti, e integrino la qualità tecnica in una visione di concreto perseguimento di sviluppo sostenibile;
  • ripensamento della qualità tecnica del servizio (RQTI) secondo un approccio convintamente e integralmente sostenibile che consideri, nel concreto delle singole gestioni, il bilanciamento dei costi e dei benefici (monetari e non monetari) connessi alle traiettorie di miglioramento, sganciandola da una logica esclusivamente prestazionale, come oggi appare;
  • rivisitazione della qualità contrattuale (RQSII) che, in ottica di sostenibilità, spinga maggiormente verso la digitalizzazione della customer experience, peraltro prevista a livello normativo dal Codice dell’Amministrazione Digitale.

ACEA ATO 2 S.p.A. è la società operativa del Gruppo ACEA che gestisce il servizio idrico integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale 2 della Regione Lazio.

La sostenibilità in ACEA ATO 2 è un sistema di valori intrinseco del core business aziendale che permea tutti i processi industriali. Essa si realizza attraverso la salvaguardia della risorsa idrica e dell’ambiente coniugata alle esigenze di benessere economico e sociale di tutti gli stakeholder in una prospettiva di lungo periodo. Investimenti infrastrutturali, nuove tecnologie e processi di economia circolare sono i catalizzatori dello sviluppo sostenibile perseguito dall’Azienda. La società ha sviluppato un piano di sostenibilità 2020-2024 che prevede circa 723,5 milioni di euro di investimenti associati a 6 obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’ONU tesi a potenziare il servizio e migliorare l’ascolto degli utenti.

Lo sforzo organizzativo e i maggiori investimenti hanno già consentito alla Società di abbattere le perdite annue di acqua portandole al 29% nella città di Roma nel 2020, contro una media nazionale del 42%.

In particolare, per raggiungere questi risultati l’Azienda ha istituito una business unit con la funzione di pianificare e monitorare il flusso idrico e sono state attuate strategie di tutela della risorsa quali:

  • distrettualizzazione della rete idrica gestita;
  • verifica e taratura di misuratori installati sulle grandi fonti di approvvigionamento e installazione di misuratori di portata su tutte le fonti di approvvigionamento «minori» e negli impianti di potabilizzazione;
  • implementazione del sistema informativo Water Management System (WMS) ovvero una soluzione applicativa multi-channel, in grado di rappresentare, analizzare, monitorare e relazionare enormi quantità di dati ed informazioni provenienti da molteplici sistemi informativi;
  • installazione di nuovi contatori idonei a sviluppare soluzioni di telelettura con la prospettiva di giungere a smart water meter per la telegestione del servizio.

La sostenibilità in ACEA ATO 2 passa anche dalla sicurezza sull’uso dell’acqua, infatti la Società ha quasi concluso l’implementazione dei Water Safety Plan (WSP) per tutti i sistemi acquedottistici, in ottemperanza alla Direttiva UE 2015/1787.

Sul fronte depurazione, è stato definito un piano di centralizzazione degli impianti finalizzato a razionalizzare il servizio, ad avere un maggior controllo sull’efficacia della depurazione e una ottimizzazione dei costi di gestione ed energetici.

Inoltre, forte attenzione è data ai processi di economia circolare con progetti di valorizzazione energetica dei fanghi di depurazione e di produzione di biometano sfruttando il biogas proveniente dalla digestione anaerobica dei fanghi dei maggiori depuratori gestiti.

La tecnologia e la digitalizzazione hanno consentito di conseguire elevati livelli di performance nella gestione delle infrastrutture e nei rapporti con gli utenti. Le sensoristiche IoT sulla rete consentono di gestire da remoto gli acquedotti. Inoltre, al fine di generare valore per gli utenti, è stato introdotto lo sportello digitale ovvero un servizio che consente di svolgere da casa, senza spostamenti e senza fare file, tutte le operazioni di solito gestite dagli sportelli fisici, non rinunciando al contatto con l’operatore.

 

Claudio Cosentino è Presidente del Consiglio di Amministrazione di ACEA ATO2 S.p.A. – Roma.

Adelina di Pietro è Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione di ACEA ATO2 S.p.A. – Roma.

 

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