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Più AI più produttività
Crescita economica mondiale sempre più guidata, in prospettiva, dall’introduzione e dall’adozione dell’intelligenza artificiale (AI) nelle industrie e nei mercati. Questa l’indicazione strategica che emerge dal nuovo report di Accenture How AI Boosts Industry Profits and Innovation. Un’AI chiamata a rilanciare la profittabilità del business in una situazione di generale e prolungata stagnazione (quando non decrescita) economica.
Attraverso l’analisi di dodici paesi e di sedici settori industriali, il report individua nell’intelligenza artificiale il potenziale nuovo fattore per il rilancio produttivo mondiale. Grazie all’introduzione di processi di automatizzazione intelligente dell’industria e dei servizi, all’impiego di strategie di potenziamento del capitale umano e alle capacità di stimolare i modelli di innovazione del business, il report stima un incremento dei tassi di produttività al 2035 in media del 38 per cento.
Cosa produrrà questa crescita? Nella sostanza: l’estensione delle capacità di sensorizzare linee di produzione, catene distributive e mercati, l’impiego massivo di dati su cui algoritmi intelligenti imparano e processano informazioni e business intelligence, il ridisegno delle architetture e piattaforme con cui prendere decisioni in maniera automatizzata, istantanea e pervasiva. Come documenta il report, dalla manifattura alla salute, dai servizi finanziari ai trasporti, dalle costruzioni al retail, tutte le industrie saranno impattate da automazione, potenziamento e innovazione di lavoro e capitale guidati dall’AI.
A fronte di queste opportunità di business e profitto dell’intelligenza artificiale, è necessario, tuttavia, che le aziende preparino e adottino la propria strategia e la propria roadmap per un’introduzione e un’adozione ragionate dell’AI. Non solo attenzionando gli aspetti tecnologici, ma anche e soprattutto avendo cura della dimensione umana (cognitiva, valoriale e anche etica) della propria workforce tanto quanto di quella dei propri consumatori.
(Cosimo Accoto è visiting scientist al MIT di Boston. È consulente di management per business innovation e data intelligence. Sul n. 4/2017 di E&M verrà pubblicato un suo articolo dedicato a «Intelligenza artificiale: da archivio a oracolo»)