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08/06/2016 Davide Reina

Sparsa colligo

A proposito dell’importanza di mettere insieme cose tra loro lontane

Questo motto latino evidenzia il valore insito nella capacità di combinare cose tra loro separate. Per un imprenditore: l’abilità di combinare (per primo) tecnologie, asset e network tra di loro lontani, con la propria innovazione. Un esempio emblematico in questo senso è quello del e-commerce. Fin dalla sua nascita infatti, l’e-commerce poté sfruttare la tecnologia EAN-code per la gestione online della merce, il network mondiale degli spedizionieri porta a porta per la consegna a domicilio, la tecnologia delle carte di credito per i pagamenti online. Fu questa combinazione virtuosa, inizialmente applicata al mercato dei libri, a spiegare il successo di Amazon. Null’altro. Collegando ciò che era stato fin a quel momento separato, si generò un valore mai visto prima. Il valore era figlio della combinazione degli elementi, non di un singolo elemento in particolare. Esattamente come per quella che, in chimica, viene chiamata proprietà emergente: se combinate tra loro il carbonio, l’idrogeno e l’ossigeno create lo zucchero. Ma se combinate tra loro l’idrogeno e l’ossigeno allora ottenete soltanto dell’acqua. Lo stesso vale per la maggior parte delle innovazioni: sono fatte di elementi combinati. La loro unicità e valore sono dovute molto di più alla peculiare combinazione degli elementi, secondo certe proporzioni e tempistiche, che non al singolo elemento. Dunque, e come ci esorta a fare il motto latino, occorre sviluppare questa capacità combinatoria. Che è figlia, di quella che il grande filosofo Ernst Jünger definiva come la visione d’insieme. Nelle sue parole:

 

«La visione d’insieme non dimora nelle singole camere, ma nella compagine del mondo. Le corrisponde un pensiero che non procede mediante verità isolate ma si sviluppa in significative connessioni; la forza ordinatrice di questo pensiero si fonda sulla facoltà combinatoria».

 

Un grande imprenditore possiede sempre questa facoltà. Un grande imprenditore non ha soltanto lo sguardo lungo, ha anche lo sguardo largo

diogene