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Circular Economy. Dallo spreco al valore
Presentiamo di seguito in anteprima un estratto del volume di Jakob Rutqvist, Peter Lacy e Beatrice Lamonica Circular Economy. Dallo spreco al valore, di prossima uscita per Egea.
Il libro verrà presentato in Università Bocconi il 10 maggio 2016.
Il passaggio a un’economia circolare potrebbe essere la più grande rivoluzione e opportunità degli ultimi 250 anni per quanto concerne le modalità di produzione e di consumo seguite nella nostra economia globale. Costituisce un ripensamento radicale del rapporto tra mercati, clienti e risorse naturali. Per le imprese, la circular economy rappresenta anche un’enorme opportunità per creare un vantaggio competitivo o, come lo chiamiamo noi, il «vantaggio circolare», rivoluzionando le nostre modalità di produzione e di consumo attraverso modelli di business innovativi, tecnologie digitali e processi di ingegnerizzazione, uniti alle capacità abilitanti che supportano questi sistemi. […]
Il business as usual è destinato a entrare in crisi e di fatto lo è già da qualche tempo. Il dato è incontrovertibile: le risorse della Terra sono limitate. Alcune, come i metalli preziosi, sono a tutti gli effetti molto limitate a causa della pervasiva attività mineraria degli ultimi 250 anni – e non stanno facendo altro che ridursi ulteriormente. Altre, come l’acqua, l’aria e le foreste, sono tecnicamente rinnovabili ma sono sempre più sotto pressione. Il forte incremento demografico, abbinato al boom della domanda di un maggior numero di beni e servizi tra i consumatori, le sfrutterà fino al punto di rottura se le pratiche attuali continueranno. A peggiorare le cose, l’attuale modello di crescita considera ancora l’impatto dello spreco come una questione che «qualcun altro» deve risolvere. Nel frattempo la capacità del pianeta di assorbire e smaltire i rifiuti diminuisce ogni anno.
[…] L’economia circolare come concetto è diffuso da qualche decennio. Nella forma in cui viene usato oggi è riferito allo sganciamento della crescita economica dall’estrazione e dal consumo di risorse naturali limitate, cioè risorse che esistono in quantità scarsa e hanno un’impronta ecologica negativa, come i combustibili fossili o i metalli e i minerali difficili da riciclare, la dipendenza dai quali crea con l’andar del tempo uno svantaggio competitivo. Al contrario, gli approcci «circolari» mantengono le risorse all’interno dell’economia il più a lungo possibile nel contesto di un impiego produttivo. Per il mondo delle imprese si tratta di trasformare lo spreco in valore. È importante sottolineare che «spreco», in questa sede, non è riferito solo agli scarti materiali, cioè i rifiuti. Assistiamo allo spreco in quattro forme diverse:
• le risorse sprecate sono materiali ed energia che non possono essere continuamente rigenerati, ma sono invece consumati e una volta usati svaniscono per sempre;
• i prodotti con un ciclo di vita sprecato hanno una durata di funzionamento artificialmente breve o vengono eliminati malgrado vi sia, da parte di altri utenti, ancora una domanda relativa a questi stessi prodotti;
• i prodotti con una capacità sprecata rimangono inutilizzati quando invece potrebbero essere utilizzati; le automobili, per esempio, tipicamente sono inutilizzate per il 90 per cento della loro esistenza;
• i componenti di valore sprecati sono parti, materiali ed energia che non vengono recuperati dai prodotti gettati che li contengono e che non vengono quindi rimessi in circolo.
Nel complesso tutto questo spreco equivale alla più grande opportunità economica del nostro tempo. Trovare soluzioni di business per trasformare lo spreco in risorsa non solo ha senso dal punto di vista finanziario, ma rende anche possibili imprese ed economie in crescita senza far aumentare la necessità di risorse naturali sempre più limitate. Essenzialmente ci farebbe passare da una crescita basata sulle risorse a una nuova era di crescita basata sull’efficienza. Nello stesso tempo non solo lo spreco, ma il concetto stesso di spreco verrebbe eliminato, grazie alla consapevolezza che ogni risorsa ha un valore potenziale al di là del suo impiego attuale.