Emergenza Coronavirus
L'editoria multimediale alla prova del Covid-19
Essere editori multimediali nell’era del Covid-19 è una sfida quotidiana che deve per forza prevedere una vista strabica, con un occhio attento al presente e l’altro che guarda al futuro.
Alle prime avvisaglie di fine di febbraio, Mediaset si è attrezzata per fronteggiare una crisi senza precedenti. L’obiettivo iniziale è stato quello di mettere in massima sicurezza il personale; il secondo quello di adottare modalità operative tali da garantire il proseguimento dell’attività editoriale che in questi periodi è assimilabile a un vero e proprio servizio pubblico. La prima riunione del Comitato crisi (previsto organizzativamente dal novembre del 2018 e mai utilizzato prima) si è tenuta domenica 29 febbraio. Sono stati individuati quattro livelli crescenti di emergenza e a ogni livello sono state associate delle decisioni operative in merito all’organizzazione e ai processi, con una serie di scelte che andavano declinate per singola area organizzativa e location.
La prima settimana è passata senza particolari cambiamenti rispetto all’attività normale: le sedi di Roma in questo periodo hanno operato in continuità con la gestione ordinaria, mentre quelle di Milano hanno incominciato a modificare marginalmente la propria operatività. Il livello di emergenza si è invece modificato più volte, e a distanza di pochi giorni, a partire dall’8 marzo. Oggi manteniamo nelle sedi solo le attività produttive indispensabili per garantire la messa in onda dei programmi. Tutto il resto del Gruppo lavora da casa con un livello produttività molto alto.
Il Gruppo aveva già in precedenza introdotto lo smart working e da marzo è stato esteso a tutte le attività non industriali: in questo modo le presenze fisiche presso le sedi Mediaset sono state ridotte al minimo. Dal punto di vista organizzativo, si sono apportate alcune modifiche nei processi produttivi (si pensi all’esclusione del pubblico all’interno delle trasmissioni a partire dal 29 febbraio) in funzione della rilevanza delle attività e della loro ubicazione (su Milano o Roma).
A oggi, il risultato fino può considerarsi eccellente. Le attività produttive sono proseguite consentendo la continuazione dei servizi web, radio e televisione. Contemporaneamente, tutte le attività a supporto sono proseguite da remoto senza interruzioni.
L’azienda si è messa al servizio delle istituzioni per trasmettere i messaggi di servizio pubblico alla popolazione, e questa attività è stata accentuata con messaggi prodotti internamente e dalle star facenti parte del Gruppo. Contemporaneamente si è cercato di comunicare alle istituzioni le condizioni per poter proseguire un servizio che oggi più che mai diventa indispensabile per tutte le famiglie italiane.
Il protocollo di gestione delle emergenze sanitarie ha garantito a tutti i dipendenti in entrata nelle sedi turni, quarantene, sanificazione degli spazi, mascherine, guanti, prove della temperatura e lavoro agile. L’area del CTO ha dovuto gestire l’esplosione del numero di lavoratori a distanza. Tutto però ha funzionato a dovere e non sono stati riportati disservizi. L’area HR ha gestito con rapidità ed efficacia la comunicazione con il personale e le emergenze sanitarie che si sono susseguite nel periodo. Soluzioni personalizzate e veloci hanno consentito il proseguimento delle attività. L’area Finance ha reagito in modo egregio malgrado le difficoltà logistiche dovute al lavoro a distanza. Inoltre, è stato completato per tempo il processo di redazione del bilancio 2019. La data del consiglio di amministrazione originariamente prevista per il 10 marzo per l’approvazione è stata rispettata. Tutte le linee di credito con scadenza 2020 (casualmente poche in percentuale sul totale accordato) sono state rinegoziate e spostate oltre 2021.
Il business operativo è stato adeguato velocemente per il quale abbiamo utilizzato come modello il periodo dell’anno con minore attività (agosto). Tutte le funzioni operative si sono conformate a modelli e processi abituali per il periodo estivo. Sicuramente le funzioni maggiormente sotto stress sono state quelle dell’area news. Con uno slalom complicato tra quarantene, difficoltà nel garantire sicurezza dei giornalisti e servizio pubblico, Mediaset è riuscita a mantenere in palinsesto quasi tutte le testate di informazione. Qualche problema in più è stato riscontrato nell’intrattenimento che, anche a causa della mancanza del pubblico, ha visto ridursi il numero delle serate di produzione. L’immensa library di diritti di cui Mediaset dispone ha però compensato la mancanza delle produzioni in diretta. L’offerta internet (Mediaset Play e Infinity) sono state rafforzate per garantire un prodotto migliore a un pubblico, visti gli obblighi di rimanere nel proprio domicilio, numericamente maggiore e più esigente. I risultati in termini di consumo di questi prodotti hanno superato quelli dell’anno precedente. Il lavoro svolto in queste settimane è stato premiato da un incredibile aumento di tutto il consumo di prodotto video (televisivo e su internet).
Nessun problema quindi? Sfortunatamente non si è potuto evitare che alcune catene di approvvigionamento soffrissero della situazione. Per esempio, non è stato possibile proseguire il doppiaggio delle serie Tv prodotte in lingue diverse dall’italiano. Questo problema, comune a tutta l’industria italiana, impatterà sul prodotto finito dei prossimi mesi. Un'altra attività che è stata interrotta da subito è quella di Medusa, che opera nel settore della distribuzione cinematografica.
Sin dai primi momenti dell’emergenza italiana, abbiamo inoltre informato e trasferito le esperienze acquisite ai nostri colleghi di Mediaset España, che sfortunatamente si sono trovati nella nostra stessa situazione con soli 10 giorni di ritardo. I nostri consigli sono però serviti per far reagire più velocemente la sede di Madrid.
In queste settimane la crisi legata al coronavirsu ha modificato l’organizzazione e i processi del Gruppo, ma siamo consapevoli che produrrà effetti anche più evidenti nei settori (come quello dei media) che stavano già attraversando un momento di cambiamento strutturale. Credo che le prossime settimane produrranno un’accelerazione quantica di questo cambiamento. Per questo motivo, insieme alla gestione dell’emergenza, il Gruppo Mediaset non ha smesso di pensare al futuro. Rimanere leader nel settore dei media anche dopo che questa tempesta sarà passata è una sfida che si vince cambiando i modelli, i processi e l’organizzazione.
I cambiamenti che stanno avvenendo in queste settimane nel consumo media rimarranno un lascito con cui fare i conti, e le aziende che non saranno pronte ad affrontarli rischieranno di subire effetti molto peggiori di quelli provocati da queste settimane di lockdown. Mediaset era impegnata in un processo di crescita sovrannazionale che una volta terminata la crisi diventerà ancora più indispensabile per poter ripartire rapidamente e mantenere la leadership nel settore media in Europa. Gli operatori di piccole dimensioni faranno ancora più fatica nel mondo A.C. (after coronavirus): se la scala era importante prima, in futuro lo sarà ancora di più. Mediaset aveva già deciso di giocare la partita all’attacco. La crisi attuale non modifica la scelta fatta ma anzi la rafforza.
Marco Giordani è CFO del Gruppo Mediaset, presidente di Mediaset Premium S.p.A. e amministratore delegato di R.T.I.