Ricerca
Filtri applicati:
Raffina la ricerca
- Parola chiave
- Unione Europea (18)
- Editoriale (10)
- Immigrazione (9)
- tipocontenuto_006 (9)
- Infrastrutture (7)
- Ingresso nell’Euro (7)
- Lavoro (6)
- Economia (5)
- Macroarea
- Contabilità e Controllo (22)
- Politica (10)
- Diritto (8)
- Sistema finanziario (8)
- ICT (5)
- Sanità e salute (2)
- Ambiente ed energia (1)
- Fisco (1)
- Area di conoscenza
- Macroeconomia (15)
- Economia e finanza pubblica (5)
- Economia del lavoro (4)
- Microeconomia (3)
- Economia internazionale (2)
- Filosofia delleconomia e storia del pensiero economico (1)
- Storia economica (1)
- Area tematica
- Politiche industriali e della concorrenza (28)
- Infrastrutture e Trasporti (26)
- Politiche europee (19)
- Politiche sociali (18)
- Politica monetaria (13)
- Politiche del lavoro (13)
- Spesa pubblica (12)
- Economia dellinnovazione (5)
- Settore
- Manifatture (10)
- Pubblica amministrazione (10)
- Trasporti (9)
- Servizi (5)
- Impresa pubblica (4)
- Costruzioni e industria pesante (2)
- Media, informazione e comunicazione (2)
- Servizi energetici (2)
- Tipo contenuto
- Articolo di rivista (128)
- Editoriali & Opinioni (14)
- Case History (8)
- Intervista (8)
- Dossier e report (3)
- Lingua
- Italiano (38)
- Inglese (1)
- Continente
- Europa (47)
- Asia (3)
- Nordamerica (1)
La parola d’ordine è governare i flussi
In Italia la forza lavoro straniera è arrivata oggi ad annoverare 2,8 milioni di persone, pari a circa l’11 per cento del totale. La popolazione immigrata presenta sia tassi di occupazione sia tassi di disoccupazione superiori a quelli della popolazione nativa. L’accesso al mercato del lavoro dei migranti umanitari arrivati negli ultimi anni appare più critico, sia per ragioni di tipo normativo ...
Trump, la deregolamentazione finanziaria e l’Europa
Il rischio è che si possa ripetere quanto avvenuto negli anni Duemila prima della Grande Crisi
L’immigrazione vista da imprese e sindacati
L’analisi fa emergere la frammentarietà delle strategie e l’occasionalità delle azioni messe in atto dalle aziende
Le sfide per il sistema sanitario
In Italia, il profilo epidemiologico degli immigrati è molto differenziato e in parte dipende dalla zona geografica nella quale vivono. In generale, gli immigrati non si contraddistinguono per condizioni di salute peggiori rispetto agli indigeni, ma presentano profili di rischio diversi dalla popolazione autoctona rispetto alle diverse patologie. A livello di sistema sanitario, le disuguaglianze ...
L’integrazione (mancata) nel mercato del lavoro
Quando si parla di immigrazione e mercato del lavoro, bisogna tenere presente due temi, tra loro strettamente intrecciati: gli effetti dei flussi migratori sui nativi e il livello di integrazione dei migranti nel mercato del lavoro di destinazione. Per quel che riguarda il primo aspetto, l’evidenza suggerisce che l’immigrazione ha un modesto effetto positivo sui salari e sui livelli di occupazione ...
Automazione e lavoro, istruzioni per l’uso
Contro la minaccia della disoccupazione tecnologica, la strategia migliore è fornire ai lavoratori gli strumenti per restare sul mercato
Più Europa? Non vuol dire più Stato
Una federazione centralizzata e dirigista non è l’unica alternativa alla fine del sogno europeo. C’è anche la possibilità di un’Europa federale, ma decentrata e minimalista
Forza lavoro matura da minaccia a opportunità
In tutti i paesi sviluppati la quota dell’occupazione anziana sta crescendo. In Italia il fenomeno è stato accentuato dalla riforma Fornero e dal passaggio da un sistema pensionistico retributivo a uno contributivo. Gli studi più recenti sul rapporto tra età dei lavoratori e produttività hanno evidenziato che i possibili effetti negativi legati all’invecchiamento sono meno evidenti di quanto ...
La Terza Via, una dolce ma ingannevole utopia
Un nuovo studio mette in evidenza come la storia di successo dei paesi scandinavi abbia preceduto, non seguito, l’instaurazione e ampliamento delle istituzioni dello stato sociale
Il governo prova a vincere la partita
Il peggioramento degli scenari internazionali e della dinamica dei consumi potrebbe pregiudicare l’impegno del governo alla riduzione del rapporto debito/PIL.