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Se gli editori non credono più nell’editoria
Per fronteggiare le conseguenze della crisi del 2008, anziché potenziare l’informazione online gli editori italiani scelsero una strada che nessuno altrove aveva imboccato: al profondo ridimensionamento delle strutture aziendali seguì un lentissimo trasferimento degli investitori pubblicitari dalle piattaforme analogiche a quelle digitali. Tuttavia, dal 2007 al 2018 i ricavi pubblicitari della ...
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Il trionfo della soggettività (e dello smartphone)
Negli ultimi decenni, si è lentamente esaurito il legame storico degli italiani con la lettura dei quotidiani: l’alto tasso di scolarizzazione non porta diplomati e laureati a leggere, mentre i meno scolarizzati non sentono più quella spinta a partecipare alla vita collettiva che in passato muoveva alla lettura dei giornali. Il trionfo della soggettività e l’esplosione dell’innovazione tecnologica ...
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Quotidiani in cerca di nuovi business model
I dati sulle vendite complessive dei giornali in Italia sottolineano l’assoluta rilevanza del canale-edicole. Tuttavia, non sembra esserci congruità tra la strategia dichiarata dei principali editori di quotidiani e la struttura organizzativa e distributiva dell’intero comparto. Nel nostro Paese, il settore digitale genera ricavi di scarso rilievo per gli editori di quotidiani tradizionali. Un ...
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Un declino annunciato e le strategie dei quotidiani
Negli anni Novanta e nei primi anni Duemila, la maggioranza degli editori e dei quotidiani adottarono lo stesso modello di business della televisione commerciale: i contenuti pubblicati divennero fruibili a tutti a titolo gratuito e si decise che i ricavi digitali sarebbero derivati solo dalla raccolta pubblicitaria. Inoltre, a parte alcune eccellenze internazionali il rapporto tra sfruttamento del ...