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Chiara Mauri

EUSIDER: una famiglia d'acciaio

Eusider chiuderà il 2016 con un fatturato di quasi 500 milioni di euro, dopo aver chiuso il 2015 con un fatturato di circa 350 milioni. Il fatturato è cresciuto di circa il 90 per cento negli ultimi tre anni in un mercato dell’acciaio con prezzi in calo del 30 per cento; le tonnellate movimentate sono infatti aumentate di circa 170 per cento. Eusider cresce quasi ininterrottamente dal 1979, anno della sua fondazione, ma la fortissima crescita degli ultimi tre anni ha in sé qualcosa di eccezionale avendo l’azienda già raggiunto dimensioni importanti. I fratelli Eufrasio e Antonio Anghileri, azionisti di Eusider, guardano al futuro con ottimismo: «Siamo ancora piccoli in un mercato così grande e abbiamo ampi margini di crescita». La crescita per Eusider è quindi una caratteristica fisiologica che rispecchia la sua cultura e i suoi valori, e in effetti in azienda si respira sempre una tensione al movimento in avanti.

Eusider è un centro di servizi da sempre completamente dedicato al mondo dell’acciaio: compra acciaio dalle grandi acciaierie di tutto il mondo, lo stocca nei suoi capannoni dislocati in varie sedi e lo rivende dopo averlo lavorato a migliaia di clienti piccoli, medi e anche grandissimi.

Un grande ipermercato in cui si comprano e vendono coils, lamiere da treno, tubi saldati e senza saldatura, tondi, barre cromate; tutti in acciaio e, da un anno a questa parte, anche in alluminio e acciaio inox.

L’attività, avviata dal nonno nei primi anni del 1900, proseguita con il padre e lo zio, oggi è gestita dai due fratelli Eufrasio e Antonio Anghileri affiancati dai due figli di Eufrasio, Giacomino e Maria, in attesa dei figli di Antonio. Quattro generazioni all’insegna della continuità dell’azionariato, una caratteristica ricorrente in molte imprese famigliari italiane anche di grandi dimensioni che, talvolta considerata un retaggio del passato e quindi un ostacolo da combattere, può essere anche un elemento che conferisce un vantaggio competitivo: moltissimi clienti apprezzano la presenza visibile degli imprenditori e il rapporto diretto e personale con loro.

Flessibilità, velocità di risposta, competitività delle condizioni: sono questi i pilastri sui quali Eusider ha costruito la sua crescita per linee interne.

Un fattore della crescita è l’aggiunta di sempre nuove lavorazioni dedicate a specifiche esigenze dei clienti: spianatura, taglio in nastri, decapaggio, rilaminazione, ossitaglio, con crescenti livelli di sofisticazione per assecondare l’evoluzione di clienti importanti. Eusider è dunque sia un ipermercato dell’acciaio sia un completo centro servizi.

La crescita interna però non è sufficiente per rimanere sul mercato, «ed ecco perché siamo cresciuti con acquisizioni mirate. Le acquisizioni servono per ampliare le competenze, per entrare in nuovi segmenti, per seguire l’evoluzione dei clienti e per allargare la quota sui clienti acquisiti», spiegano i fratelli Anghileri. Dal 2007 al 2016 sono state acquisite quattro aziende (Metaltubi, Iron Service, Lima e Comal Ferlatta), ciascuna specializzata in nicchie non sovrapposte a quelle in cui lavora Eusider e quindi apportatrice di un patrimonio di conoscenze e un portafoglio clienti che consente al gruppo nella sua totalità di allargare gli orizzonti competitivi.

Un ulteriore fattore di crescita è l’internazionalizzazione: «Ci siamo internazionalizzati per avvicinare nuovi mercati e per seguire i nostri clienti che hanno delocalizzato la produzione all’estero», continuano i fratelli Anghileri. «Abbiamo raggiunto un accordo commerciale sia in Polonia nel 2013, sia in Turchia nel 2014».

Eusider si avvia a chiudere un anno importante della sua storia e sta anche affrontando la sfida della industry 4.0. La crescita tumultuosa per linee interne e per acquisizioni ha creato l’esigenza di riorganizzare la struttura. Razionalizzazione dei processi, integrazione dei diversi sistemi, disponibilità di dati in tempo reale, razionalizzazione dei siti internet, revisione dei portafogli clienti e fornitori: sono questi i prossimi obiettivi.

(Chiara Mauri è professore all'Università della Valle d'Aosta e SDA Professor di Marketing)

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