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Buona logistica, alta competitività
È stato recentemente pubblicato il report Connecting to Compete 2016 realizzato dal team Global Trade della Word Bank. Il report, riproposto dal 2007 con cadenza biennale, dedica ampio spazio all’analisi del Logistics Performance Index (LPI), un indicatore di performance messo a punto per misurare l’efficienza della logistica di una nazione.
Come ribadito all’interno del report, è indubbio che un sistema logistico nazionale efficiente e affidabile consenta alle imprese di un territorio di essere più competitive sia sul mercato domestico che su quello globale. L’aumento di competitività delle imprese è centrale per la crescita economica di una nazione.
Il LPI analizza una nazione tenendo conto di diversi aspetti fra cui l’efficienza della dogana e delle operazioni di sdoganamento, la qualità delle infrastrutture di trasporto e di logistica, la qualità dei servizi logistici, la tempestività e l’affidabilità dei servizi di consegna. Pertanto tale indicatore considera anche i fattori su cui hanno un impatto diretto le decisioni e scelte dei policy maker, come per esempio la qualità delle infrastrutture e le procedure doganali. Tali fattori, a loro volta, incidono sulle perfomance della logistica.
La metodologia di calcolo del LPI consente di pervenire a un valore numerico per ciascuna nazione e, di conseguenza, di stilare una classifica a partire dal top performer, ovvero dalla nazione che ha ottenuto il più alto valore del LPI.
Limitandosi ad analizzare la classifica del 2016, è possibile constatare che:
- in fondo alla classifica si posizionano stati caratterizzati da economie fragili, instabilità politica, guerre civili e disastri naturali; al contrario, gli stati con più alto valore del GPD si trovano tendenzialmente nella parte alta della classifica;
- tra gli stati più sviluppati, esistono delle differenze in termini di LPI. Basti confrontare la posizione della Germania (1° posto) con quella dell’Olanda (4° posto) e dell’Italia (21°).
Lo score relativo al LPI rappresenta uno strumento di confronto ma anche di stimolo per una nazione, il cui obiettivo deve essere di migliorare la logistica e, di conseguenza, di incrementare il valore del LPI. Per raggiungere tale obiettivo è auspicabile operare su due livelli. La classe politica di una nazione deve definire una chiara strategia di sviluppo della logistica, introducendo appropriate riforme e investendo sulle infrastrutture. Gli operatori logistici non possono esimersi dal rafforzare le proprie competenze e migliorare i servizi offerti.
(Antonio Palmieri è professore a contratto di Business Strategy presso l’Università Bocconi e Docente di Strategia presso la SDA Bocconi)