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27/07/2016 Davide Reina

A proposito dell’importanza di saper aspettare

La pazienza è potere: con il tempo e la pazienza, il gelso si tramuta in seta

Proverbio cinese

Con la pazienza tutto è possibile. E ci vuole tempo per fare cose straordinarie. Se accostiamo questo proverbio alla religione dei risultati trimestrali e ai loro sacerdoti, gli analisti finanziari, allora capiamo perché le imprese quotate non sono mai imprese creative. La verità è che lo erano prima di essere quotate. Non dopo.

In un mondo in cui domina il trimestre e i bonus ai manager sono su base annua infatti, non c’è più né il tempo necessario né l’interesse a farlo. Non è un caso se, negli ultimi anni e specialmente negli Stati Uniti, molti imprenditori di nuove imprese di successo abbiano scelto di non quotarsi, reperendo capitale in altro modo (equity fund, venture capitalist) per poter continuare a progettare e investire con tempi e logiche diversi da quelli che sarebbero stati loro imposti dalla borsa.

Per creare cose nuove e davvero importanti occorre tempo. Questa consapevolezza è propria dei grandi industriali, mentre è assente negli uomini d’affari. L’industriale crea una nuova impresa con uno sguardo alle prossime generazioni. L’uomo d’affari coglie un’opportunità al volo pensando al profitto che farà l’indomani mattina. Sono due mentalità opposte.

Questo non significa, però, che nell’industriale non vi sia quella che Leonardo da Vinci definiva come «l’urgenza del fare». Soltanto che essa è bilanciata dalla lungimiranza, da uno sguardo all’orizzonte che nell’affarista è assente. La borsa, che oggi è una bisca dominata dagli affaristi, è antitetica alla creatività e alla pazienza che caratterizzano il grande industriale. Egli procede nel pensiero e con l’azione secondo quella che Jack London definiva, nel suo libro Radiosa Aurora, come «la capacità di intravedere il futuro». E non secondo una cinica e opportunistica constatazione del presente. Nella modernità che stiamo attraversando si è smarrita la distinzione chiara tra l’industriale e l’uomo d’affari e, insieme con essa, l’arte della pazienza.

 

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