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Nazionalizzazioni e privatizzazioni in una prospettiva storica
La commistione fra pubblico e privato è, in Italia, un carattere ineludibile nel percorso di modernizzazione economica nazionale. Tra Otto e Novecento, l’iniziativa statale diede concretezza all’unificazione del Paese dotandolo delle infrastrutture indispensabili. Le imprese dell’IRI sono state poi protagoniste della fase di sviluppo del « miracolo economico » in cui l’atteggiamento di ...
Paese innovatore non Stato imprenditore
Quello che manca nel nostro Paese non è uno « Stato imprenditore » – espressione molte volte fraintesa e strumentalizzata per promuovere forme di neo-statalismo anni Settanta – quanto uno Stato orientato allo sviluppo e alla crescita delle conoscenze e del mercato, e che promuova ricerca e innovazione in tutti i contesti e ambiti della società.#L’Italia ha bisogno di un « Paese innovatore ...
Impresa-lavoro: pari dignità e una progettazione comune
La pandemia ha reso evidenti le fragilità e le profonde disuguaglianze che caratterizzano l’attuale sistema economico. Al tempo stesso, si è aperto un processo che richiede un cambiamento profondo, cioè la partecipazione dei lavoratori alle decisioni delle imprese. Dopo 50 anni dallo Statuto dei lavoratori, è venuto il momento di definire un nuovo statuto che garantisca a tutti stessi diritti ...
Il percorso accidentato dell’uscita dal sistema di economia mista
La dismissione delle imprese dell’IRI non richiese alcun intervento integrativo da parte delle finanze pubbliche, segno evidente del loro stato di salute. Le privatizzazioni furono inoltre guidate da una logica essenzialmente finanziaria: si ricercavano introiti apparentemente elevati e immediatamente incassabili, molto spesso senza una valutazione approfondita della qualità degli acquirenti o ...
Diversità europea senza unità
Esiste una distinzione evidente tra USA e Europa: se i primi sono una nazione, la seconda è una somma di tante nazioni, perfino più grande del numero degli Stati che la compongono. Da questa eterogeneità, soprattutto culturale, non risulta semplice parlare di un unico capitalismo europeo, con caratteristiche uniche e affini. Se ne ritrovano anzi di differenti, fortemente radicate nel tessuto culturale ...
Ritorno dello Stato? Dipende
La crisi finanziaria del 2008-2009 non ha determinato un ritorno dello Stato nell’economia, ma una crisi di liquidità. In Europa, questa fu meno acuta che negli Stati Uniti dove, per esempio tramite il Troubled Assets Relief Program ( TARP), furono evitati fallimenti, ma senza risolvere alla base i problemi, per esempio quelli delle tre grandi case automobilistiche ( General Motors, Chrysler e ...
Una nuova gestione dei mercati globali
La frammentazione delle catene globali del valore in parecchi settori dell’economia e l’affermarsi di una «globalizzazione su base regionale» impongono un ripensamento della domanda interna limitatamente ad alcune grandi aree, per esempio quella europea. Eventuali tentazioni protezionistiche, in Europa o nei singoli Stati membri, vanno bilanciate con politiche di sviluppo economico equilibrato ...
Lo Stato in economia? Conta la qualità
I Paesi oggi avanzati, e fra essi l’Italia, sono stati storicamente in grado di realizzare la rivoluzione industriale, e poi quella dei servizi, grazie a un’imprenditorialità favorita dal ruolo attivo dello Stato e delle istituzioni pubbliche. Nei due decenni postbellici, si sfruttò al massimo l’abbrivio permesso dalle istituzioni pubbliche create in precedenza. Il ruolo attivo dell’IRI, ...
Se l’impresa è sovrana
Troppo spesso le imprese sono viste semplicemente come insiemi di risorse di proprietà di qualcuno, dedicate alla generazione di profitto. Invece, l’impresa dovrebbe esser concepita, come anche secondo il diritto è, come un’istituzione, una persona giuridica «terza» rispetto agli investitori, proprietaria essa stessa delle risorse conferite. Se così è, i manager sono «agenti», il cui compito ...
Il capitalismo del futuro: Stato e imprese in cerca d’autore
Negli ultimi due anni, la fragilità delle nostre imprese, dovuta alla loro frammentazione, a una bassa capitalizzazione e agli effetti della pandemia, è stata sorretta dalla mano pubblica. Ma la prospettiva sperimentata nel corso del 2022, prima di stagflazione e poi di inflazione, nonché di un ridisegno radicale delle catene produttive e distributive a livello internazionale, richiede una riflessione ...