E&M

2018/1

Piero Pelizzaro Lucia Scopelliti

Il cambiamento dalla città smart alla città sensibile

Per le città, essere «intelligenti» richiede un vero e proprio approccio trasversale, un modo di lavorare su servizi esistenti o emergenti utilizzando nuovi modelli di business pubblico e co-progettazione. Nel caso di Milano, il modello della smart city, originariamente introdotto su input della Commissione Europea, si è poi concretizzato dapprima nel sostegno da parte del comune a una serie di progetti, e quindi nella creazione di una specifica delega e funzione all’interno dell’amministrazione municipale. È nata così la Direzione Economia Urbana e Lavoro, con compiti sia di coordinamento nei confronti di altre direzioni, sia di gestione di progetti legati più specificamente ai temi della smart economy. Tra gli ambiti di intervento vi sono quelli delle nuove manifatture urbane, delle imprese green e del sociale, partendo dal presupposto che l’azione dell’amministrazione comunale deve mantenere al centro la comunità di riferimento, favorendone l’inclusione sia dal punto di vista sociale sia da quello territoriale.

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