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2013/4

Non avevo mai visto un pontefice così apertamente tifoso di una squadra di calcio. Durante i suoi bagni di folla non passa giorno che non venga offerta a papa Francesco una maglietta della sua squadra del cuore, il San Lorenzo de Almagro. Il primo a manifestare una predilezione calcistica fu il bergamasco Giovanni XXIII, tifoso di quellAtalanta che il giorno prima della sua morte, il 2 giugno 1963, conquistò il suo unico alloro, la Coppa Italia.

A Bergamo sono ancora convinti che si sia trattato del primo miracolo per la sua beatificazione. Il papa polacco aveva la tessera del Borussia Dortmund mentre Benedetto XVI tifa per il Bayern Monaco, città dove è stato arcivescovo.

Nei primi anni del 1900 un gruppo di ragazzi di colore di Almagro, un quartiere di Buenos Aires, iniziò a giocare a calcio per le strade. La crescente circolazione rendeva pericolose queste gare, sino a che un giovane fu investito da un tram durante una partita. A questo punto un prete salesiano, Lorenzo Massa, decise di ospitarli nel cortile della sua parrocchia, obbligandoli ad ascoltare la messa tutte le domeniche. Nasce così il San Lorenzo de Almagro, in onore di padre Lorenzo e in ricordo del quartiere.

Il primo torneo ufficiale argentino risale al 1931 e fu vinto dal Boca Juniors mentre il seguente fu appannaggio del River Plate. In entrambi i casi il San Lorenzo fu protagonista e nel 1933 partì con i favori del pronostico. Alla terzultima giornata era in programma la partita decisiva tra il San Lorenzo, secondo, e il Boca Juniors, primo con un solo punto di vantaggio. Di fronte a 45.000 persone il San Lorenzo sconfisse i rivali, passando in testa alla classifica.

Al turno seguente il San Lorenzo perse contro l’Independiente mentre il Boca Juniors sconfisse il Lanus, ritornando in testa alla classifica. L’ultima domenica il River Plate, fuori dai giochi, vinse contro il Boca Juniors mentre il San Lorenzo batteva la Chacarita, conquistando il primo dei suoi tredici scudetti. Negli anni ottanta conoscerà la retrocessione e la vendita dello stadio ma saprà riprendersi.

Il primo omaggio al nuovo papa lo riser il lotto argentino, che ogni settimana sorteggia quattro cifre. Fu subito estratto il numero 8235, esattamente le cifre finali della tessera di accesso allo stadio rilasciata al cardinale Bergoglio: 88235.

Non sarà l’unica sorpresa. Nella storia sono esistiti i cardinali laici. Non ricevevano nessun ordine e potevano anche sposarsi. L’ultimo fu l’avvocato Teodolfo Merter, nominato cardinale da papa Pio IX nel 1858. Paolo VI pensò di far cardinale il grande filosofo francese Jacques Maritain.

Il codice attuale non lo permette, ma il papa può cambiarlo e nominare cardinale una donna, pur rispettando il veto al sacerdozio femminile e senza neppure ordinarla diaconessa. Entrerebbe in conclave e voterebbe senza poter essere eletta a vescovo di Roma. Da un papa gesuita me l’aspetto. Sant’Ignazio, il fondatore, nominò gesuita una donna, una sola. Pronunciò i voti in segreto. Per facilitare il mantenimento del segreto, nelle lettere veniva nominata con un nome maschile, padre Mateo Sanchez. Era la regina del Portogallo.