E&M

2001/4

Silvia Lelli

Il G8 e la sfida internazionale del digital divide

Il digital divide, “divario digitale”, fa riferimento alla disparità generata dalla possibilità di accesso a tecnologie e risorse dell’informazione e della comunicazione (ICT) da parte di individui, famiglie e imprese; sotto osservazione sono Internet e la “digitalizzazione” dell’economia, che ha progressivamente differenziato e allontanato individui, famiglie, strati sociali, gruppi etnici e linguistici, classi di età, fasce di reddito, livelli di educazione, zone rurali e urbane, aree economiche e geopolitiche, interi continenti. La frattura tra “quelli che possono e sono in grado di farlo” e “quelli che non possono e non sono in grado di farlo” può essere intesa come disuguaglianza interna o esterna a una nazione; in questo secondo caso, si può parlare di divario planetario. Il terzo rapporto del Department of Commerce “Digital Economy” degli Stati Uniti mette in evidenza che, nonostante le aziende ICT rappresentino una quota relativamente ridotta dell’economia statunitense (8,3% del PIL nel 2000), il settore ha contribuito per un terzo alla crescita reale dell’economia fra il 1995 e il 1999. Ricerche effettuate dall’OECD stimano che l’Europa, nei confronti degli USA, soffre di un ritardo di circa un quinquennio, spiegabile in termini di rigidità strutturali delle economie europee: connotate da scarsità di risorse qualificate e assetti aziendali poco flessibili, non consentono un’adeguata diffusione delle ICT. Tuttavia si sarebbe prodotta, nei paesi dell’Unione, una forte crescita del mercato dell’ICT che ammonterebbe, nel 1999, a circa il 7% del PIL, di poco inferiore alle performance statunitensi. Un trend crescente ha interessato anche il mercato italiano dell’ICT, che ha registrato un aumento del 12,8%. Se il divario digitale potesse essere sanato in tempi brevi, rendendo attuabile il passaggio dal divario al dividendo digitale, il digital divide si trasformerebbe da una delle prime emergenze a livello mondiale a “vera opportunità”.

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